Gestione dell’acqua: a crema Rifondazione ha scelto, il Pd temporeggia. E non ha nemmeno presentato il ricorso al Tar promesso tempo fa

Creato il 13 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

“Non abbiamo ancora incontrato il Pd per discutere dell’ordine del giorno che abbiamo presentato” spiega Mario Lottaroli, capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale a crema, che può ribadire una linea nitida a sostegno dell’esito dei referendum. Nessun dubbio da parte di Rifondazione e di Sel. A crema il Partito democratico aveva raccolto le firme per i referendum, a cremona no. Una scelta che distingue le due federazioni, ormai diventate una sola: inevitabile però che le sensibilità non si siano unificate come il bilancio. Tra l’altro la sola espressione “coordinamento cremasco” suscita qualche dubbio all’interno del Pd di cremona. Anche su quest’ultimo tema, più generale, si potrà aprire un confronto di una certa importanza. Già si iniziano a misurare le forze: c’è chi dà Magnoli vincente su Pizzetti, che non ha conquistato crema, legato come appare al sistema cremonese. Questione non marginale: potrebbe avere conseguenze sul futuro del partito, assieme all’evoluzione nazionale.

c’è dunque chi dall’inizio ha compiuto una scelta, con il comitato promotore dei referendum, e chi come il Pd non ha nemmeno presentato il ricorso al Tar annunciato dopo una riunione con i sindaci.

Non è una questione così “ideologica”: le conseguenze della scelta politica risultano nella bolletta dell’acqua, poiché il capitale investito viene ancora remunerato. E il tetto del 7%, se non si tiene conto di uno dei due referendum (l’altro impone la gestione pubblica, non gli sprechi!),  può anche essere superato.

Le bollette non lasciano traccia chiaramente visibile della remunerazione del capitale investito. L’azienda che emette la bolletta infatti fa ancora pagare alle famiglie i propri investimenti: un’assurdità bocciata dalla stessa corte costituzionale. Tali investimenti infatti potrebbero anche non essere stati effettuati e comunque riducono l’acqua a valore di mercato come qualunque merce. E gli italiani hanno votato chiaramente no a questa scelta speculativa, i cremaschi addirittura non hanno avuto il minimo dubbio: i sì raggiunsero percentuali plebiscitarie.

come farà il Pd cremasco a dire no non a Rifondazione ma alle proprie scelte passate? E come farà il Pd cremonese a spiegare un’eventuale scelta diversa da quella di crema, dove il partito fra l’altro ha vinto le elezioni, alleandosi nel modo più naturale, mentre a cremona si sta perdendo in strampalate alchimie?


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :