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Gestione dell’acqua, Bonaldi furente chiama Perri: “Non ne so nulla”. Lottaroli (Prc di Crema): “Uno schiaffo alla democrazia”, Berardi (Comitato): “I sindaci allora contano zero, Bordi è stato decisivo!”. Crema prepara una contromossa

Creato il 11 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Oggi pomeriggio il sindaco di Crema Stefania Bonaldi era nervosa, anzi furibonda per la decisione del consiglio d’amministrazione dell’ufficio Ato di mettere ai voti in fretta e furia una bozza d’approvazione del modello di società mista. Il sindaco di Crema ha chiamato il collega cremonese Oreste Perri, chiedendo spiegazioni. La risposta dell’ex canoista: “Non ne so nulla”. Ma che sta succedendo all’Ato? Una domanda che si sono posti in tanti oggi.  Mario Lottaroli (Rifondazione) ha contattato subito il comitato acqua pubblica. Non è stato possibile organizzare un presidio come si desiderava, la notizia è arrivata troppo tardi. Un blitz della maggioranza del Cda dell’Aato, l’ufficio della Provincia ancora esistente dopo tanti anni proprio perché in vent’anni la provincia di Cremona non è ancora riuscita a formare un gestore unico provinciale del servizio idrico integrato.

“Decisivo il voto di Francesco Bordi – ha dichiarato Francesca Berardi del Comitato acqua pubblica – Ha votato ormai tutto il votabile, dal sì all’astensione, all’assenza…. Colpisce anche il voto di Rastelli, della Lega che invece a Crema si era pronunciata per il no. E in consiglio provinciale la società mista ha la maggioranza: lo temo. E i sindaci che cosa contano se passa la società mista? Zero”. Forse sarà una battaglia voto su voto. Intanto, nei prossimi giorni, il Comitato acqua pubblica organizzerà una riunione.

Prima però ci potrebbe essere un ulteriore passaggio: un’altra conferenza dei sindaci. Approvata la delibera i sindaci dovrebbero esprimersi. Questo però è da verificare, perché la maggioranza del Cda sostiene di aver già tenuto conto del silenzio-assenso dei sindaci, i quali in realtà avevano chiesto al Cda di “ritirare la delibera”. E non è stata ritirata, al contrario.

L’assemblea dei sindaci però potrebbe essere convocata da un quinto dei partecipanti, con l’obiettivo questa volta – se si compatteranno le forze favorevoli al rispetto dei referendum – di votare no, e non una richiesta di ritiro.

Mario Lottaroli, consigliere comunale di Rifondazione a Crema, commenta che si tratta di “uno schiaffo alla democrazia, ai referendum, alla gente, ai sindaci. E’ un atto di arroganza: non c’è nessun rispetto per la volontà popolare. E’ una decisione inaccettabile”.

Non possiamo giudicare l’iter formale. I sindaci il 12 dicembre hanno votato per il ritiro di quella delibera, e il 16, senza raggiungere la maggioranza però, hanno votato no. Il Cda si oppone ai sindaci, considera la richiesta di revoca come un semplice atto di silenzio-assenso, come un’astensione. Così il Cda dichiara guerra ai sindaci. E per molti è incredibile, ma è la dura verità.

“Quello che hanno fatto – conclude Mario Lottaroli – è degno della Regione Lombardia cui quei signori rispondono. Questo Cda se ne deve andare. A questo punto i sindaci siano più decisi e votino chiaramente no. Ma domani vedremo, assieme al sindaco Bonaldi, quali passi si potranno compiere”.

 

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