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Gestione dell’acqua, come ha potuto il Pd isolare il sindaco di Crema Stefania Bonaldi?

Creato il 03 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Soltanto il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, nel Pd, non ha partecipato al voto durante l’assemblea di Padania Acque. Altro sindaco non votante Venturelli di Madignano, oltre ai malumori espressi dal sindaco di Stagno Lombardo.

Stefania Bonaldi: perché il suo partito non segue il suo buon esempio?

Stefania Bonaldi: perché il suo partito non segue il suo buon esempio?

Claudio Silla, dopo il comunicato congiunto firmato assieme alla prima cittadina di Crema, non ha seguito la collega, deludendo qualche aspettativa.

Non è questione di inciucio o chissà quale accordo trasversale o di scelte diverse. Ciascuno mantiene una propria libertà, e la libertà è al di sopra del bene e del male (“e veggio ‘l meglio et al peggior m’appiglio” diceva Petrarca, forse lo citerà il Pd?), per quanto poi violare i referendum dedicate alla questione mondiale dell’acqua sia deleterio da parte di Salini e Perri con Denti. Si potrà esaminare il risultato della strategia polifonica del Pd quando la riforma dell’acqua sarà conclusa.

Quel che delude è la mancanza di passione dello stesso partito di Bersani. I percorsi amministrativi possono essere diversi, le strategie plurime. Ci può essere un’avanguardia battagliera e, chissà mai, una linea più moderata per poter trattare il male minore. Si sa che il centrosinistra è minoranza in provincia nelle assemblee che riguardano il voto pesato (per numero di abitanti di ogni Comune) oltre che per numero di sindaci votanti.

La strategia si valuterà di fronte a un quadro completo. Delude però il segnale di debolezza che viene dato isolando il sindaco più deciso e più chiaro, che semplicemente non ha sinora fatto altro che battersi con tutte le proprie forze perché l’acqua resti pubblica e il capitale investito non venga remunerato.

E’ un problema del pianeta Terra, non solo di Cremona, di Salini, del Pd, della Lega, del Prc e degli altri partiti, se tale si vuole considerare il Pdl che ha un proprietario privato considerato al di sopra della legge come un monarca assoluto. Il Pdl sembra una setta religiosa. L’accesso all’acqua a prezzo non di mercato è un diritto umano, non una scelta di partito. La politica non può usare come vuole i diritti umani e distruggerli o modificarli a piacimento: credono di essere degli dèi i  governanti?

Bisogna battersi perché tutti sul pianeta possano accedere all’acqua senza pagarla euro di Dio. Non bisogna battersi perché le multinazionali del settore idrico facciano più affari in Italia.

I referendum hanno posto una questione di principio che va oltre l’appartenenza politica. Naturalmente le forze reazionarie non vedono l’ora di fare un favore ai magnati che finanziano gli stessi partiti.

Il Pd vuole dare la sensazione di essere freddo su un tema vitale per il pianeta Terra? Certo che non si risolve a Cremona, ma è un problema di tutti e non basterà certo risolverlo qui dalle nostre parti.

Ora il soggetto gestore unico individuato dagli uomini di Salini (il cda dell’ato, il presidente della conferenza dei sindaci, la maggioranza in consiglio provinciale, il Comune di Cremona) porta con sé un conflitto d’interessi. Se sarà approvato un modello di società mista pubblico-privato (che non affatto un delitto in altri settori) con un conflitto d’interessi nel proprio interno, ad esempio il Comune di Cremona nella parte pubblica e l’Aem Cremona nella parte privata, una società privata potrà fare ricorso e vincerlo. Si andrà a gara e la privatizzazione parziale sarà compiuta. La bolletta salirà come previsto dal Piano d’ambito e il 20% circa dell’importo finirà nelle tasche del socio privato.


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