L’operazione di unificazione delle società del servizio idrico operanti in provincia di Cremona non è chiara, secondo il comitato acqua pubblica del Cremonese, che chiede chiarimenti e informazioni, sinora assai scarse.
Il vicesindaco di Soresina Fabio Bertusi, quando si tratta di gestione del servizio idrico, non crede alle sirene. Continuano per lui, della destra sociale, apprezzamenti a tutto campo per il buon senso dimostrato
I sindaci hanno avallato le scelte delle aziende, ma il verbale dell’assemblea chiusa al pubblico dei soci di Padania Acque non è ancora noto. Non si sa bene che cosa e perché sia stato approvato, quindi il comitato apprezza le astensioni di Castelleone, Quintano, Capergnanica, mentre Soresina non è neanche entrata in un’operazione così poco chiara. Non ci sono certezze per il personale, per il futuro delle aziende, non si capisce granché proprio perché i capatàz della Privatizzazione Miracolosa preferiscono non spiegarsi.
Probabilmente i cittadini, come il Comitato acqua pubblica del Cremonese sa bene, si aspettano non il successo di un gruppo di potere privato piuttosto che di uno pubblico, ma un servizio migliore a prezzi ragionevolmente bassi. Il comitato dopo i referendum di un anno fa vuole sapere che cosa sta succedendo, ma le censure, le occasioni di disinformare in nome di strane competenze e consulenze, aggiungo, sono sempre tante. Approvazione piena del Comitato al sindaco di Madignano Virginio Venturelli che ha rifiutato l’aggregazione così com’è stata proposta.
Virginio Venturelli, sindaco di Madignano, ha detto no a un progetto d’aggregazione delle ex municipalizzate poco chiaro; Soresina resta fuori, diversi gli astenuti
Segue il comununicato.
0.000000 0.000000Abbiamo atteso a prendere posizione sulla votazione di lunedì sera in Padania Acque poiché privi di dati certi; abbiamo chiesto informazioni nelle ore successive, abbiamo letto le (scarse e non chiarificanti) note uscite sulla stampa. Abbiamo evidentemente fatto bene ad attendere, a giudicare dalle esternazioni odierne del sindaco di Madignano, a cui va tutta la nostra ammirazione e riconoscenza per essere stato uno tra i pochi ad usare coerenza, lungimiranza e serietà nell’analisi della situazione (rifiutandosi di approvare l’aggregazione) e per il coraggio e l’onestà di porre oggi pubblicamente il problema sul piatto. Benissimo hanno fatto, e ne siamo loro riconoscenti, i sindaci di Castelleone, Quintano e Capergnanica ad astenersi, così come bene ha fatto (pare di capire) il comune di Soresina a dichiarare di non entrare per ora in un’operazione assolutamente non chiara.
Stando ai dati certi che abbiamo in mano siamo perfettamente d’accordo con il sindaco Venturelli, come avevamo anticipato: il voto positivo di lunedì sera è stato un grave errore politico e di merito. Con esso infatti i sindaci hanno avallato un percorso mal fatto e lesivo della loro dignità e dei loro compiti, mentre avrebbero dovuto sanzionare i presidenti delle aziende e riprendere totalmente il percorso nelle loro mani; dall’altro è un pericoloso salto nel buio, visto che si continua a lasciare mano libera alle aziende su operazioni societarie rischiosissime e potenzialmente molto pesanti dal punto di vista finanziario e politico senza decidere prima se il servizio dovrà essere pubblico come vuole la gente o privato come vogliono il presidente Salini e le multinazionali (pronte ad azzannare alla gola le nostre ex municipalizzate). Infine, quel voto è stato un regalo enorme ai privatizzatori in quanto va a creare un soggetto (sul quale già fioriscono scontri e mugugni tra i sindaci per i debiti che alcuni si dovrebbero accollare) a cui non si può conferire nulla in maniera diretta: potevamo resistere difendendo le ultime aziende pubbliche esistenti e invece le obblighiamo a partecipare a un soggetto che potrà solo privatizzare il cento per cento del servizio.
Ci preme a questo proposito chiarire che i rapporti di peso tra i soggetti che andranno a costituire la nuova azienda unica sono stati calcolati e proposti proprio dai presidenti delle aziende: il Tribunale non ha fatto altro che apporre ad essi un giudizio di “congruità” e di “accettabilità”.Ciò che comunque conta di più è che ai cittadini continuano ad essere date ufficialmente poche informazioni certe: come sempre, le questioni fondamentali vengono gestite dalle aziende che dettano la linea alla politica e decidono tutto tra di loro, mettendo i sindaci davanti a un fatto quasi compiuto.
Alla luce di tutto questo come Comitato Acqua Pubblica chiediamo con forza che venga pubblicato al più presto e integralmente sul sito di Padania Acque il verbale dell’assemblea di lunedì sera e che il documento sia liberamente consultabile.
Ogni valutazione successiva partirà da quello.
per il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese
Giampiero Carotti