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Gestione dell’acqua, progetto di società unica: il Comitato dei referendari plaude al no di Venturelli e agli astenuti. Piano di aggregazione non gradito, scarse le informazioni, manca il verbale

Creato il 30 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

L’operazione di unificazione delle società del servizio idrico operanti in provincia di Cremona non è chiara, secondo il comitato acqua pubblica del Cremonese, che chiede chiarimenti e informazioni, sinora assai scarse.

Gestione dell’acqua, progetto di società unica: il Comitato dei referendari plaude al no di Venturelli e agli astenuti. Piano di aggregazione non gradito, scarse le informazioni, manca il verbale

Il vicesindaco di Soresina Fabio Bertusi, quando si tratta di gestione del servizio idrico, non crede alle sirene. Continuano per lui, della destra sociale, apprezzamenti a tutto campo per il buon senso dimostrato

I sindaci hanno avallato le scelte delle aziende, ma il verbale dell’assemblea chiusa al pubblico dei soci di Padania Acque non è ancora noto. Non si sa bene che cosa e perché sia stato approvato, quindi il comitato apprezza le astensioni di Castelleone, Quintano, Capergnanica, mentre Soresina non è neanche entrata in un’operazione così poco chiara. Non ci sono certezze per il personale, per il futuro delle aziende, non si capisce granché proprio perché i capatàz della Privatizzazione Miracolosa preferiscono non spiegarsi.

Probabilmente i cittadini, come il Comitato acqua pubblica del Cremonese sa bene, si aspettano non il successo di un gruppo di potere privato piuttosto che di uno pubblico, ma un servizio migliore a prezzi ragionevolmente bassi. Il comitato dopo i referendum di un anno fa vuole sapere che cosa sta succedendo, ma le censure, le occasioni di disinformare in nome di strane competenze e consulenze, aggiungo, sono sempre tante. Approvazione piena del Comitato al sindaco di Madignano Virginio Venturelli che ha rifiutato l’aggregazione così com’è stata proposta.

Gestione dell’acqua, progetto di società unica: il Comitato dei referendari plaude al no di Venturelli e agli astenuti. Piano di aggregazione non gradito, scarse le informazioni, manca il verbale

Virginio Venturelli, sindaco di Madignano, ha detto no a un progetto d’aggregazione delle ex municipalizzate poco chiaro; Soresina resta fuori, diversi gli astenuti

Segue il comununicato.

Abbiamo atteso a prendere posizione sulla votazione di lunedì sera in Padania Acque poiché privi di dati certi; abbiamo chiesto informazioni nelle ore successive, abbiamo letto le (scarse e non chiarificanti) note uscite sulla stampa. Abbiamo evidentemente fatto bene ad attendere, a giudicare dalle esternazioni odierne del sindaco di Madignano, a cui va tutta la nostra ammirazione e riconoscenza per essere stato uno tra i pochi ad usare coerenza, lungimiranza e serietà nell’analisi della situazione (rifiutandosi di approvare l’aggregazione) e per il coraggio e l’onestà di porre oggi pubblicamente il problema sul piatto. Benissimo hanno fatto, e ne siamo loro riconoscenti, i sindaci di Castelleone, Quintano e Capergnanica ad astenersi, così come bene ha fatto (pare di capire) il comune di Soresina a dichiarare di non entrare per ora in un’operazione assolutamente non chiara.

Stando ai dati certi che abbiamo in mano siamo perfettamente d’accordo con il sindaco Venturelli, come avevamo anticipato: il voto positivo di lunedì sera è stato un grave errore politico e di merito. Con esso infatti i sindaci hanno avallato un percorso mal fatto e lesivo della loro dignità e dei loro compiti, mentre avrebbero dovuto sanzionare i presidenti delle aziende e riprendere totalmente il percorso nelle loro mani; dall’altro è un pericoloso salto nel buio, visto che si continua a lasciare mano libera alle aziende su operazioni societarie rischiosissime e potenzialmente molto pesanti dal punto di vista finanziario e politico senza decidere prima se il servizio dovrà essere pubblico come vuole la gente o privato come vogliono il presidente Salini e le multinazionali (pronte ad azzannare alla gola le nostre ex municipalizzate). Infine, quel voto è stato un regalo enorme ai privatizzatori in quanto va a creare un soggetto (sul quale già fioriscono scontri e mugugni tra i sindaci per i debiti che alcuni si dovrebbero accollare) a cui non si può conferire nulla in maniera diretta: potevamo resistere difendendo le ultime aziende pubbliche esistenti e invece le obblighiamo a partecipare a un soggetto che potrà solo privatizzare il cento per cento del servizio.
Ci preme a questo proposito chiarire che i rapporti di peso tra i soggetti che andranno a costituire la nuova azienda unica sono stati calcolati e proposti proprio dai presidenti delle aziende: il Tribunale non ha fatto altro che apporre ad essi un giudizio di “congruità” e di “accettabilità”.

Ciò che comunque conta di più è che ai cittadini continuano ad essere date ufficialmente poche informazioni certe: come sempre, le questioni fondamentali vengono gestite dalle aziende che dettano la linea alla politica e decidono tutto tra di loro, mettendo i sindaci davanti a un fatto quasi compiuto.

Alla luce di tutto questo come Comitato Acqua Pubblica chiediamo con forza che venga pubblicato al più presto e integralmente sul sito di Padania Acque il verbale dell’assemblea di lunedì sera e che il documento sia liberamente consultabile.

Ogni valutazione successiva partirà da quello.

per il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese

Giampiero Carotti

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