Con questo post, pubblicato sul Blog di Luca Marotta, iniziamo un lavoro a quattro mani sulla Serie A, con l'obiettivo di mettere in evidenza e riflettere sul aspetti che non sono normalmente trattati negli articoli dei media cosiddetti "mainstream".
Luca Marotta ci guida nell'analisi del Player Trading, interpretato però secondo la tradizione inglese, che non tiene solo conto di plusvalenze e minusvalenze, ma anche di tutti gli altri costi derivanti dalla gestione del parco giocatori.
Il "Players' Trading"
Nello schema di bilancio dei club inglesi, la gestione economica dei calciatori viene evidenziata separatamente, al fine di valutare se l'attività di “Player Trading”, ossia se l’acquisto e la rivendita di calciatori, che dal punto di vista economico produce plusvalenze e/o minusvalenze, riesca a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentati dagli ammortamenti della rosa calciatori. Per quanto riguarda la peculiarità dei bilanci della Serie A italiana, è opportuno far rientrare nel conteggio i proventi e gli oneri da compartecipazione ex articolo 102 bis NOIF. Il meccanismo della compartecipazione al momento della risoluzione della stessa può genere proventi o oneri di natura finanziaria, a seconda dell’importo della risoluzione. I limiti dei risultati che saranno oggetto di commento, sono rappresentati dal fatto che i dati non sono omogenei. Infatti, alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno. Alcuni bilanci si riferiscono alla stagione sportiva disputata in Serie A e altri alla stagione sportiva disputata in Serie B. Infine, le tre società quotate in borsa applicano i principi contabili internazionali e le altre i principi contabili nazionali. La Gestione Operativa Netta Trasferimento Calciatori La Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori è determinata dalla differenza tra i componenti economici positivi e i componenti economici negativi. I componenti economici positivi sono rappresentati da: plusvalenze, ricavi da cessione temporanea, proventi da compartecipazione e altri ricavi da gestione calciatori. I componenti economici negativi comprendono: minusvalenze, oneri da cessione temporanea, altri oneri da gestione calciatori e oneri da compartecipazione. A livello sistemico, la Serie A ha generato un risultato economico positivo per circa € 374 milioni riguardante gli effetti economici derivanti dai trasferimenti dei calciatori. Le plusvalenze complessive sono state determinanti e risultano pari a € 439,8 milioni, mentre i proventi da compartecipazione complessivi sono stati pari a € 70,8 milioni. Le minusvalenze complessive sono state pari a € 69,2 milioni e gli oneri da acquisizioni temporanee compresi gli altri oneri ammontano complessivamente a € 57,7 milioni. Mentre, i corrispondenti ricavi sono inferiori essendo pari a € 34,2 milioni. Gli oneri da compartecipazione sono nettamente inferiori ai relativi proventi, essendo pari a € 43,4 milioni. Al primo posto, per quanto riguarda la classifica della Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori, troviamo il Genoa con € 71,7 milioni, seguito dall’Udinese con € 52 milioni. Al terzo posto si trova l’Inter con €40,4 milioni, seguito dal Parma a € 38,6 milioni. Gli unici due club con una gestione operativa netta negativa sono la Fiorentina e il Napoli, rispettivamente con 5,3 milioni e 8,5 milioni. Mentre la Fiorentina nel 2011 è stata penalizzata dalle minusvalenze, il Napoli, ha fatto abbondante ricorso all’acquisizione temporanea di calciatori che ha inciso sul risultato negativo. Il Genoa oltre a realizzare l’importo maggiore delle plusvalenze (€ 62,2 milioni) ha conseguito anche l’importo maggiore di proventi da compartecipazione con € 17 milioni. Per i proventi da compartecipazione l’Inter si colloca al secondo posto con € 11,4 milioni. Per quanto riguarda le plusvalenze, il Parma si colloca al terzo posto, anche per l’effetto dell’operazione Giovinco. In tema di plusvalenze il Cagliari evidenzi quella di Matri e il Palermo quella di Pastore.
Gli ammortamenti. Gli ammortamenti rappresentano il costo annuale del cartellino dei calciatori, che in genere viene ripartito per la durata del contratto. A livello sistemico la Serie A registra un ammontare complessivo di ammortamenti pari a circa 441 milioni. In linea teorica ai primi posti dovremmo trovare i grandi club, che hanno una rosa di campioni con un valore contabile notevole. In effetti, in tale classifica , ai primi tre posti ritroviamo: Inter, Juve e Milan. Subito dopo, a ridosso delle prime tre grandi, al quarto posto, per ammontare complessivo di ammortamenti, troviamo il Genoa con 40 milioni. Agli ultimi posti, invece, risultano presenti squadre penalizzate in parte dall’effetto Serie B, come Pescara, Torino e Atalanta, e squadre come il Catania, che fa largo ricorso a calciatori Argentini e il Cagliari che ha una rosa che ha un assetto stabile, ormai da molti anni.
Il risultato del Player Trading Il risultato del Player trading vede l’Udinese al primo posto. L’Udinese supera il Genoa, perché gli ammortamenti della rosa calciatori pari a 18 milioni sono nettamente inferiori a quelli del Genoa pari a 40 milioni. Evidentemente il management sportivo dell’Udinese è più bravo, perché compra a prezzi più bassi di quello del Genoa. In tale classifica il Parma si colloca al terzo posto, anche grazie all’effetto dell’operazione Giovinco ed è seguito dal Cagliari. Il Palermo nonostante l’operazione Pastore, risulta penalizzato dalla risoluzione della relativa “querelle” che ha comportato una riduzione dell’effetto positivo della stessa. Ben 11 club presentano un risultato negativo. L’ultimo posto è occupato dalla Juventus, che nel 2011/12 ha conteggiato delle svalutazioni di calciatori venduti successivamente al 30 giugno 2012 o non più rientranti nel progetto tecnico, ma che sono state imputate sul bilancio 2011/12. L’importo era di € 5,4 milioni e riguardava Elia, Krasic e Iaquinta. Il Napoli è terzultimo, perché nel 2011/12 ha realizzato poche plusvalenze e ha sostenute notevoli costi per i prestiti.
Conclusioni. In conclusione, si può affermare che le squadre italiane specializzate nel "Player Trading" sono: Udinese, Genoa e Parma. Una nota di merito va anche al Cagliari, che ha sfruttato bene l’operazione Matri e al Catania, che si è specializzato nei calciatori Argentini. Il Palermo, invece, non si è giovato pienamente dell’operazione Pastore, a causa della relativa “querelle”.