Magazine Spiritualità

Gesù e la peccatrice

Da Alessandra @aluzzingher
Passiamo adesso a fare qualche esempio d'incomprensione (ce ne sarebbero tanti) riguardo al comportamento di Gesù e cerchiamo di riflettere sulla dinamica degli avvenimenti, sia quando Egli cura esplicitamente lo spirito con il perdono, sia quando si occupa di curare fisicamente.Prendiamo l'episodio della peccatrice perdonata, Luca 7,36 – 7,50.Un fariseo, che poi scopriremo che si chiama Simone, invita Gesù a casa Sua. Luca non si sofferma a spiegare cosa accade dopo che Egli entra in casa. Sembra essere quasi un telegramma: “Egli entrò in casa sua e si mise a tavola.”. Nessun preambolo o saluto da parte di Simone. Sembra vi sia una certa freddezza, un compimento di un dovere. Mentre però Gesù era a tavola, ecco che accadde, come spesso succedeva, un fatto inaspettato che scosse le coscienze e che indusse Simone a criticare fra sé e sé l'atteggiamento del Maestro. I poveri sicuramente s' informavano sempre sugli spostamenti di Gesù. Avevano bisogno del Suo amore, di essere guariti da Lui. Così, quando si sparse la voce, una peccatrice della città, sfidando i giudizi dei ben pensanti, si recò da Simone portandosi dietro un vasetto di olio profumato, quindi si accoccolò ai suoi piedi e cominciò a bagnarli di lacrime e ad asciugarli, poi li cospargeva di olio profumato. Gesù la lasciò fare, accettò le sue attenzioni ben sapendo che questo avrebbe sicuramente attirato i giudizi malevoli degli altri. Infatti ecco che Simone pensò immediatamente : “Se costui fosse un profeta saprebbe chi è questa donna che lo tocca: è una peccatrice”.Simone con quest'asserzione, giudicò due persone: Gesù e la peccatrice. Viene da domandarsi quale fosse la vera motivazione dell'invito. Dall'asserzione, esce anche il dubbio da parte di Simone che Gesù non sia un vero profeta, non solo il Figlio di Dio. Emerge il desiderio di mettere alla prova Gesù, di vedere se davvero Egli è un profeta come sembra essere dagli atteggiamenti. Gesù e la peccatriceGesù, quindi, si rivolse al fariseo e lo chiamò per nome. Nella Bibbia chiamare per nome ha una valenza forte, di chiamata, di messaggio importante che riguarda tutta la propria persona. Gli spiega il suo atteggiamento sbagliato di fronte all'azione della peccatrice, in modo molto semplice... Chi amerà di più? Colui al quale è stato perdonato un grande peccato o colui al quale ne è stato perdonato uno piccolo? Ma forse un cuore duro non riesce a comprendere, si ingelosisce per la misericordia usata agli altri. Quante durezze ha il cuore umano! Chissà quante volte ci si sofferma nei propri giudizi umani, nel proprio corto metro di valutazione! I santi sono un esempio dell'abbattimento dei propri pregiudizi, delle proprie vedute corte. Allora, per avere una visione più ampia della realtà circostante, bisogna salire sul monte dei Comandamenti e delle Beatitudini, nel luogo, cioè, in cui s'incontra Dio e ci si trasfigura per poi andare a Gerusalemme ed abbracciare la Croce.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :