I wore: boots, courtesy of Sorel; jeans, courtesy of Don’t Cry Milan; sweater, DKNY; carré, Mon petit cheval mexicain Hermès; faux fur gilet and hat, custom made; gloves, Martelli; bag, Mulberry.
“Get your boots dirty” è la headline della campagna f/w 2012-13 di Sorel, brand di calzature outdoor nato nel 1962.
La testimonial internazionale di questa campagna è Leila Janah scrittrice fortemente impegnata nel sociale e fondatrice di Samasource, una società che crea opportunità di lavoro nei Paesi con alti livelli di disoccupazione.
Testimonial italiane sono invece donne “comuni” che incarnano con il loro modo di essere il concetto di get your boots dirty, ovvero del mettersi in gioco; donne che perseguono con passione i propri obbiettivi e affrontano con coraggio le sfide di ogni giorno.
Quando sono stata invitata a partecipare come blogger al progetto per il lancio italiano della campagna Get your boots dirty e a raccontarvi la storia del mio “mettermi in gioco” non ho avuto dubbi: vi avrei raccontato la storia di In the mood for Love e di come è nato, per puro caso, il 14 gennaio del 2008.

A chi mi chiede il perché di quella scelta, ora come ora, non sono più in grado di rispondere: un po’ perché era il percorso naturale uscita dal Liceo Classico, un po’ perché volevo diventare una criminologa.
Fatto sta che di una cosa sono assolutamente sicura: non ho mai desiderato diventare un Avvocato neppure nel periodo in cui il mio telefilm del cuore era Ally McBeal!
Così trascinandomi stancamente da un ramo del Diritto all’altro sono arrivata alla Laurea e poi al 2008 che è stato un anno speciale.

Il 2008 è stato anche l’anno della mia tanto agognata Estate Indiana e l’anno che ha visto concludersi il mio lungo percorso di studi giuridici con l’altisonante titolo di Avvocato ed un viaggio nell’Ile Maurice con la mia compagna di sventura.


Cucinavo, trascorrevo ore all’aperto con i cani occupandomi di loro e dei miei fiori, montavo a cavallo e ogni giorno scrivevo di moda, di viaggi o di cinema sul mio blog che tenevo ostinatamente nascosto al 95% delle persone che mi circondavano.

