In Ghana, nel distretto di Birem,zona orientale del Paese, ha preso il via un programma d'istruzione superiore, a dire il vero, sul serio molto importante.
Si tratta, infatti, d'impegnarsi, famiglia per famiglia, a far studiare all'università almeno un componente. Figlio o figlia indifferentemente.
Lo slogan della campagna, voluta dal distretto locale e che tappezza i muri delle cittadine e dei villaggi, è appunto "Un laureato per famiglia".
La rinascita di un Paese e il suo sviluppo quindi non possono prescindere , secondo i governanti locali, da un certo grado d'acculturazione in una società che, nostro malgrado, anche in Africa risente per forza di cose della globalizzazione.
Lo sviluppo del terziario richiede determinate competenze così come anche le libere professioni, che andrebbero esercitate in loco.
Cioè...basta fuga dei cervelli in Ghana e, in generale, in Africa.
Secondo il direttore esecutivo dell'Assemblea distrettuale il coinvolgimento dell'intera comunità va assolutamente massimizzato.
La risultante finale, al termine del programma, sarebbe non solo una notevole diminuzione della disoccupazione in Ghana ma sopratutto l'inserimento delle donne nel mondo lavorativo(terziario in particolare e professioni), su cui si fondano parecchie aspettative del Paese e la ulteriore riduzione dell'immigrazione da Stati confinanti, specie per l' impegno nel settore minerario.
Infatti il lavoro in miniera, al momento, viene quasi tutto svolto da manodopera straniera.
Se poi qualcuno obiettasse che, per andare in miniera non ci vuole qualificazione professionale e quindi istruzione, è nel torto più marcio.
Avere competenza, anche e sopratutto nel settore minerario , potrebbe significare un grosso calo,ad esempio, alla voce "incidenti". Incidenti spesso mortali.
E non è poco.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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