"Il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine" autorizzando i bombardamenti italiani sulla Libia, ha anche aggiunto Gheddafi. "Avete commesso un crimine, l'ha commesso il mio amico Berlusconi, l'ha commesso il Parlamento italiano. Ma ci rendiamo conto che non esiste un Parlamento in Italia, né tanto meno la democrazia. Solo l'amico popolo italiano vuole la pace".
Nella disgrazia della guerra in Libia (echeggiano ricordi storici agghiaccianti) anche Gheddafi si è reso conto che in Italia non vi è democrazia!
Il colonnello, ex amico del cavaliere, attacca duramente Berlusconi.
Detto e premesso che Gheddafi è un dittatore spietato e sanguinario, che merita l'arresto e un processo per crimini contro l'umanità (adesso il mondo si rende conto della portata dell'elemento?), ecco la stoccata finale, quella che forse farà più male al premier: in Italia non vi è democrazia, il parlamento italiano e il popolo italiano sono due entità distinte, che non lavorano assieme, che no solo l'uno il completamento dell'altro.
Ridicola la posizione del premier: da una parte tergiversa sulle decisioni internazionali (è pur sempre un amico intimo, anche se imbarazzante) dall'altra prende decisioni unilaterali che aizzano i suoi vecchi "amici": Bossi e Gheddafi nella fattispecie. E prima di loro Mubbarak e Ben Ali, amici del premier travolti dalle sommosse popolari dei rispettivi paesi; è curioso come gli amici del primo ministro italiano siano tutti dittatori dispotici e tiranni, tutti ormai pagine di un vecchio libro bruciato da un signore, la democrazia, che non risparmia nessuno: la storia insegna che i dittatori lasciano il tempo che trovano nella storia dell'umanità: Berlusconi questo dovrebbe impararlo dato che in Italia forse forse qualcosa che non va c'è; sarebbe magari opportuno uscire di scena in modo glorioso, essere ricordato come una pagina importante (e triste) della storia di questo paese. Non vorrei mai vedere scene da Libia anche qui perche magari. anche qui prima o poi qualcuno si sveglierà dal torpore e vorrà mettere fine all'egemonia dittatoriale che si tenta di instaurare.
Lungi da me paragonare il premier ai dittatori nordafricani comunque. Per fortuna qui esistono ancora forze di resistenza in grado di equilibrare, i famosi pesi e contrappesi che disperatamente qualcuno cerca di eliminare.
Berlusconi fa del male all'Italia, sia con le sue amicizie sia con le sue pseudo-decisioni.
Alle amministrative italiani, SVEGLIA!
E tutti a votare ai referendum di giungo.
Noi abbiamo il nostro strumento per mettere fine all'anomalia italiana e si chiama democrazia, ottimamente insita in noi dopo un ventennio di dittatura.
