A due passi da New York esiste una località chiamata Logan Beach.D’estate è una frequentata stazione di villeggiatura, ma d’inverno ha un’atmosfera un po’ da vecchia America vittoriana, angosciosa e rarefatta: un litorale battuto dal vento e dalla pioggia, una grande casa in cima a una scogliera, una villetta sulla sabbia e il resto del mondo lontano come non mai. Proprio qui,o e proprio in un inverno più inclemente del solito, si rifugiano David ed Ellen, una matura coppia di coniugi, con la speranza di ricucire in qualche modo il loro rapporto in crisi da tempo, lontani dall’assolata California e da una storia di infedeltà che Ellen non riesce a perdonare. Ma l’insidia è dietro l’angolo, nella persona di una enigmatica e bellissima ragazza che compare all’improvviso dal nulla e che pian piano si insinua nella vita di David fino a sconvolgerla, facendo leva sulle sue debolezze. Chi è Marianna? Da dove viene? E, soprattutto, cosa vuole? David dovrà affrontare e sconfiggere i propri demoni, anche quelli più inconfessati: in ballo non c’è più soltanto il suo matrimonio, ma la sua sanità mentale e la sua stessa vita.
Giunsero alla villetta poco dopo le quattro di quel pomeriggio. David parcheggiò la macchina sul davanti e lui ed Ellen rimasero seduti in silenzio a fissare le assicelle di legno sbiadito che rivestivano le pareti esterne, gli infissi piegati e rugginosi e le finestre con un dito di sporco sopra. Alla fine David disse: “Chissà se Roderick e Madeline Useher ci stanno aspettando”. Ellen rispose con un debole rumore: se fosse di divertimento, di dolore, o di entrambi, David non riuscì a capirlo. Si girò verso di lei e le sorrise per confortarla. “Vuoi provare un altro posto?” le chiese. Lei lo guardò sorpresa. “Ma l’agente immobiliare ci ha detto che non ci sono altri posti”. “Non qui, no”. L’espressione di lei s’incupì. “Non a Logan Beach?” “Voglio dire…” David fece un gesto vago. “Piuttosto che stare qui dove non ti senti a tuo agio.” Riuscì a rivolgerle un altro sorriso. “Sarebbe solo per la notte” aggiunse. “Di giorno staremmo qui”. Ellen annuì distrattamente e tornò a fissare la villetta.Non era possibile alloggiare lì, si rese conto David, se non altro perché faceva troppo freddo. Si piegò all’indietro, lasciò cadere le mani dal volante e si voltò verso il sordo brontolio della risacca. Strano che quel posto fosse sopravvissuto e l’altro no: era ugualmente vicino all’acqua. “Peccato che l’altra villetta sia andata distrutta” disse.“Già, proprio un peccato” replicò lei con calma. David la guardò per interpretare la sua espressione. C’era dolore, certo, e sgomento. C’era anche rassegnazione? Allungò una mano e strinse quelle di lei, chiuse in grembo.
*Leggi la mia Recensione!*David ed Ellen sono una coppia come tante: entrambi hanno raggiunto la mezza età e si apprestano a diventare nonni proprio mentre in cui il loro matrimonio, in crisi da tempo, sta attraversando un momento particolarmente delicato, con lui che ha tradito e lei che non riesce a perdonarlo. In un estremo tentativo di salvare il loro rapporto, la coppia decide di recarsi a Logan Beach – località balneare nello stato di New York, in cui avevano trascorso la luna di miele – per una breve vacanza. Affittano una villetta fredda e inospitale, che si staglia solitaria sulla costa battuta dal vento e dalla pioggia, le cui rocce sono artigliate da un oceano grigio, infuriato, che brontola ininterrottamente nelle notti di tempesta. Logan Beach, infatti, è la tipica località turistica che sembra vivere solo d’estate: d’inverno non c’è posto per luoghi del genere, abbandonati da Dio e dagli uomini, che vivono un tempo sospeso in attesa della prossima bella stagione. Ed è proprio quest’ambientazione cupa e desolata, l’atmosfera inquietante, rarefatta e irreale, come se spazio e tempo abbiano momentaneamente abdicato al loro ruolo, a regalare a questo romanzo un fascino noir, una patina di raffinatezza che gli amanti del brivido non possono che apprezzare. A regalare altri sussulti ci pensa la bellissima Marianna, misteriosa e intraprendente fanciulla che entra nella vita di David all’improvviso, materializzandosi dal nulla, e che ben presto la sconvolge in maniera imprevedibile, facendo leva sui punti deboli dell’uomo, che sono poi i punti deboli di ogni uomo, come l’autore sembra dirci tra le righe: l’estrema debolezza della carne, l’incapacità di resistere a quell’impulso erotico che in quanto creature pensanti dovremmo dominare, ma che in realtà spesso ci domina. In tal senso, il romanzo assume il valore di una favola "nera" con tanto di morale, una storia emblematica e metaforica che, prima di far paura, parla di uomini e donne, della complicate dinamiche di coppia, del valore della virtù e delle conseguenze di vizi e bugie: il che non è poco, anzi, è ben più di quanto facciano moltissimi altri libri dalle finalità pedagogiche apertamente dichiarate… (continua a leggere la mia recensione su La Bottega di Hamlin)