«Non c'è motivo di non approvare in tempo per il rinnovo del cda» la legge di riforma della governance Rai. Lo ha detto il sottosegretario Antonello Giacomelli ad un convegno sul futuro della tv pubblica, organizzato all'Istituto Luigi Sturzo.
«Ci sarà una discussione - ha proseguito -, ma se non ci saranno posizioni strumentali penso si possa andare avanti celermente». «Il disegno di legge depositato in Parlamento è un primo pezzo della riforma della Rai: abbiamo di fronte almeno tre atti - ha detto ancora -. Il primo è la governance. Non è vero che non cambia nulla, perchè abbiamo eliminato meccanismi che costringevano a un continuo compromesso. Il nostro sforzo è di individuare responsabilità certe e creare un vertice con reali poteri».
Giacomelli ha quindi ricordato che, oltre alla riforma del canone, il governo intende «anticipare entro l'anno il rinnovo della concessione. Non serve fare una gara per individuare il soggetto: il rinnovo alla Rai avverrà con atto di legge». «La fase della guerra dei 30 anni è finita - ha detto ancora Giacomelli -, ora la competizione è globale. A noi interessa non solo la dimensione azienda della Rai, ma anche il suo bilancio sociale. La Rai deve svolgere un ruolo di traino e rafforzare la posizione dei produttori italiani nel mercato internazionale». «Sul canone Rai non è un mistero che il premier ed io abbiamo un punto di vista non coincidente. A mio parere la strada da imboccare è quella dell'introduzione nella bolletta, il premier vuole che esploriamo ogni altra possibilità e così faremo».