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Giacomo Bazzani racconta come le istituzioni cremonesi hanno impedito l’attuazione dei referendum per l’acqua pubblica. così le bollette aumentano invece di scendere

Creato il 20 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

I referendum per l’acqua pubblica sono diventati legge, esprimono una volontà popolare trasversale e largamente maggioritaria, eppure gli elettori non vengono considerati. Il loro voto vale solo quando viene dato ai politici: quando chiedono giustizia, per impedire che le aziende ottengano profitti dalla bolletta dell’acqua, non sono ascoltati.

In questi due anni abbiamo assistito a una serie inverosimile di sotterfugi pur di contrastare il referendum, che toglie soldi (il 7% della bolletta dell’acqua) a grandi aziende e piccole aziende che i politici non osano contrastare.

Giacomo Bazzani, segretario cittadino di Rifondazione comunista, non ha cariche elettive. Rifondazione non ha cercato compromessi e poltrone. Quel che conta è che Giacomo Bazzani parli difendendo i referendum, facendo una breve cronistoria delle tristi vicende politiche cremonesi. In Provincia si è fatto sostenitore e portavoce costante del comitato acqua pubblica Giuseppe Torchio in particolare, ma le battaglie dei sindaci e dei consiglieri provinciali sono state numerose.

Al disastro di una politica che non tiene in considerazione i suoi stessi elettori (anche in provincia i Sì hanno stravinto, ma Pizzetti e Virgilio si sono schierati per i No aziendalisti, andando comunque a votare).

Nemmeno Aem cremona si è adeguata ai referendum. Anzi arriva a staccare le utenze ai più poveri, anche in questi ultimi giorni.

Nessun politico ha manifestato il proprio pensiero in proposito, preferendo coltivare ben altri elettori associati e più gestibili, tuttavia a cremona è successo proprio questo: l’Aem ha staccato le utenze in questi giorni persino a un invalido e un disabile con figlio minorenne a carico. Molti altri casi di distacchi di utenze nei mesi scorsi hanno richiamato l’attenzione anche del Tg3 e di altre testate nazionali. Dopo diversi mesi cremona non ha voluto finora risolvere il problema per evitare scontri fra comune, Aem, Aler, partiti e poltrone, pare anzi che sia molto più importante ingraziarsi le associazioni portatrici di voti sicuri. Un modo di fare che punisce regolarmente i poveri e sostiene chi riesce a organizzare gruppi compatti, consapevoli e motivati. Il Pd ha chiesto la convocazione urgente di una commissione comunale: si distinguerà nettamente dal metodo Amore, non solo su cremona solidale?

Il video è stato registrato in piazza Roma il 12 giugno, durante la manifestazione “Buon compleanno referendum!”


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