Il cantautore e cantante lirico anconetano Giacomo Medici torna a far parlare di sé presentando questa settimana, per radio e TV locali, il suo ultimo video musicale: si tratta de Le Java Club, brano tratto dal suo album d’esordio come solista, girato tra Parigi e Ancona e diretto da Jack Lukas Laugeni e Danny Mecozzi.
Il pezzo descrive l’atmosfera di un particolare locale parigino, le Java Club, che, con la sua vasta umanità, sembra far rivivere ancora oggi i fasti della Ville Lumière otto/novecentesca: una città dal fascino decadente, sempre al limite ed ebbra dei suoi stessi fiumi di bordeaux e assenzio.
Nelle immagini del video di fondono i suoni della fisarmonica e della chitarra mamouche ai gargoyles gotici di Notre Dame, alla senna e ai concerti del locale, mostrando il mondo onirico di Medici. La particolarità tecnica sta nel fatto che alcune riprese sono state effettuate con un comune Iphone, dando ancor più la sensazione del “diario di viaggio”.
Medici, che esperienza è stata girare il video a Parigi?
Fantastica per diversi motivi; Parigi è la città dove hanno vissuto molti dei riferimenti artistici che da sempre hanno influenzato la mia scrittura e il mio modo di pensare. Ho quindi vissuto questa esperienza come il ritorno in un luogo che è per me manifesto poetico.
Da quando troveremo il video online?
Il video del brano Java Club è già disponibile in rete e farà da apripista ad altri progetti ai quali sto lavorando.
Lei lavora molto anche come cantante d’opera, un mondo molto lontano da quello latin, come ci si trova?
Il melodramma rimane il mio più grande amore ed è la sfida che ho voluto intraprendere anni fa con forza, nonostante tutte le difficoltà che si incontrano durante il percorso. La possibilità di lavorare in teatro, di affiancare grandi artisti e di viaggiare con la musica ripaga di tutti gli sforzi. Nel frattempo è anche piacevole rilassarsi scrivendo qualche canzone.
Per concludere ci dica dei suoi prossimi progetti.
Dopo i recenti successi con “The little sweep” di Britten i prossimi mesi mi vedranno impegnato ancora in campo operistico, sia al Teatro delle Muse che in altri teatri italiani, ma saltuariamente ci sarà tempo e modo di trovarmi sui palchi dei club a cantare nei miei diversi progetti, tra cui proprio il Latin Ensemble.
Dal Resto del Carlino del 24/12/2013