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Giampaolo Matrone, mister del Fiano Romano: una storia da raccontare

Creato il 23 gennaio 2012 da Calciodonne

Giampaolo Matrone, mister del Fiano Romano: una storia da raccontareMister Matrone, come nasce la sua esperienza nel calcio femminile? "La mia esperienza nel calcio femminile ha inizio nella stagione 2007/08 con un gruppetto di giovani calciatrici frequentanti la scuola calcio del Fiano Romano. Un gruppo speciale che durante quell'anno è cresciuto numericamente di mese in mese e mi ha dato grandi soddisfazioni".

Quando ha ricevuto l'incarico di occuparsi della prima squadra?

"Il presidente Maurizio Demofonte, apprezzando il mio lavoro, già l'anno successivo mi volle in pianta stabile con la prima squadra, che militava nella serie C regionale, come secondo di Betty Bavagnoli, uno degli allenatori più capaci nel panorama del calcio femminile, vice di Carolina Morace con la nazionale canadese all'ultimo mondiale. Ma già a gennaio mister Bavagnoli ci lasciava per intraprendere l'avventura oltreoceano con la Morace, per cui mi sono ritrovato nel giro di poco tempo a dover far fronte ad un incarico di grande responsabilità, in un mondo affascinante ma del tutto nuovo rispetto alle mie passate esperienze".

Cosa ci può raccontare di quel primo anno da unico responsabile tecnico del Fiano Romano?

"Il gruppo era composta da 14 - 15 ragazze con poca esperienza ma con tanta voglia di migliorarsi attraverso il lavoro. Una squadra che negli anni precedenti aveva subito anche pesanti umilianti sconfitte ma mai aveva mollato, sempre pronta a ripartire per rimettersi in gioco. E' stato un anno in cui il gruppo si è molto cementato, ha tenuto sempre un comportamento esemplare ed ha cominciato a togliersi qualche prima soddisfazione. Il quinto posto finale ci ha ripagato di tanti sacrifici".

Quando la società ha incominciato a nutrire qualche giusta ambizione per puntare più in alto?

"Già l'anno successivo con l'arrivo di altre nuove ragazze che migliorarono il tasso tecnico e di esperienza del gruppo, qualche risultato importante cominciò ad arrivare. L'obbiettivo era ovviamente fare un po' meglio dell'anno prima. Ed infatti conquistammo il terzo posto in campionato, con la seconda miglior difesa, e fummo semifinalisti nella coppa Lazio".

Ci racconti della promozione nel "calcio che conta".

"Siamo nella stagione sportiva 2010/11, il mio terzo anno di panchina nel calcio femminile. Le ambizioni non erano palesemente dichiarate, anche forse per scaramanzia, ma era evidente che migliorare un terzo piazzamento non escludeva la speranza di poter puntare a vincere il campionato. Rosa di 22 calciatrici, la Adidas sponsor tecnico di eccellenza, staff completo ed affidabile: il sottoscritto, Filippo Lupi preparatore atletico, oggi in serie A con la prima squadra dell'Udinese, Mario Scialdone preparatore dei portieri, il grande 'taumaturgo' fisioterapista Giancarlo Russo, con alle spalle una attività ad alto livello nel calcio professionistico, e l'insostituibile presidente Maurizio Demofonte, anima e artefice del piccolo miracolo sportivo di cui stiamo parlando. Ma l'inizio non fu dei migliori tant'è che arrivai anche a rassegnare le dimissioni per dare alle ragazze un segnale forte. Tutta la squadra ne trasse rnnovato vigore: 14 vittorie consecutive ci portarono a vincere il campionato, oltretutto con la miglior difesa e il miglior attacco. Grande entusiasmo, grandi festeggiamenti nella piccola comunità culminati nel grande esodo della tifoseria, che intanto era diventata numerosa, per l'ultima gara esterna a Rocca Priora".

Problemi economici per iscrivere la squadra al campionato di A2 e reperire le risorse per un campionato ben più oneroso?

"Tanti, anche perché il salto è stato appunto doppio per la via del riassetto dei campionati operato dalla Divisione Calcio Femminile e quindi i costi da pianificare per iscrizione, fideiussione, trasferte fino in Sicilia, erano ben lontani da quelli affrontati per la serie C regionale dove era sempre bastato il generoso entusiasmo delle ragazze, di qualche genitore e del presidente. Alla fine ce l'abbiamo fatta ad iscrivere la squadra al campionato ma ovviamente non abbiamo avuto la possibilità di arricchirre la rosa con elementi di categoria superiore in quanto ferma è stata la volontà della società di proseguire con la politica di sempre, di non offrire cioè alle atlete alcun tipo di rimborso ma solo l'assoluta certezza di un ambiente sano, di una famiglia, nel senso più lato del termine, dove poter fare sport con lo spirito più genuino del vero dilettantismo".

Come sta andando questo campionato così impegnativo per una piccola realtà come la vostra?

"I risultati per ora sono modesti ma il gruppo è ancora molto unito e coeso per cui crediamo fortemente di poterci salvare, anche eventualmente ai play off. Dobbiamo soprattutto migliorare il nostro rendimento interno visto che fuori casa abbiamo sinora perso solo dalla Carpisa Napoli e dalla Res Roma, rispettivamente prima e seconda in classifica. Certamente venderemo cara la pelle: non mollare mai è prerogativa del nostro dna e sono convinto che ancora una volta questà sarà la nostra arma in più".

Il 2011, caro mister, ci risulta sia stato per lei un anno memorabile sotto vari aspetti ...

"Il 2011 credo sia stato l'anno più bello della mia vita, ad iniziare dalle soddisfazioni calcistiche per arrivare al matrimonio. Inoltre ad ottobre sono stato ammesso ed ho frequentato il corso allenatori Uefa B, orrganizzato dall'A.I.A.C., a rigoroso numero chiuso, con esami superati brillantemente. Un'esperienza bellissima, a fianco di molti ex calciatori professionisti. Quindi, dulcis in fundo, la nascita di mia figlia, futuro bomber, spero, nel calcio femminile. Ad inizio di questo mese ho anche ricevute importanti proposte per andare ad allenare altrove ma io non mollo l'equipaggio nel momento della difficoltà. Sono quindi rimasto al Fiano Romano a lottare a fianco delle mie ragazze per raggiungere la salvezza e conservare la prestigiosa categoria raggiunta con anni di sacrificio, costi quel che costi!"

Addetto Stampa Femmminile Fiano Romano


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