In questi giorni abbiamo letto di presunti abusi compiuti da agenti delle forze dell’ordine ai danni di cittadini sottoposti alla loro tutela. Fatti gravissimi, qualora venissero provati, che gettano discredito sulle istituzioni.
In questi casi mi piace ricordare quanto scrisse, nel 1879, Gian Carlo Grossardi nel suo “Galateo del Carabiniere” (ne posseggo una copia, che fu donata a mio padre dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma generale Arnaldo Ferrara).
“Il sentimento dell’onore di faccia al pubblico non vi consiglierà né alla prepotenza, né all’orgoglio, ma anzi, dandovi una giusta idea della vostra posizione, farà che voi sceveriate ognora quanto può riferirsi al servizio, e quanto alla persona, e quindi vi impedirà di commettere abusi di potere od atti bassi e triviali che molte volte non sono che lo sfogo di passioni personali”.
E ancora:
“Il sentimento dell’onore vi farà aborrire la menzogna, ed anche quando doveste condannare voi stessi direte la verità”.
E ancora:
“…Ma egli (il Carabiniere) non ha il diritto di aumentare rigori che, oltre a diventare un abuso, sarebbero un’offesa alla legge in nome della quale agisce….(il Carabiniere) si avvilisce ed insudicia agendo contro chi è nella impossibilità di reagire; anche quando voi enumeraste ad una ad una le fatiche sopportate onde riescire a quell’esito,voi non giustifichereste mai tale vostra condotta,e lo stesso offeso, fosse pure il più grande colpevole o la persona più abbietta, potrebbe umiliarvi con un sorriso di sprezzo e di compassione, che indicherebbe il dubbio su voi di spiegare eguale energia quando in parità di condizione vi foste trovati l’uno di fronte all’altro.
Badate che quanto accade, anche nell’interno delle vostre caserme, si viene di poi a conoscere, e questo vale a diminuire quella fiducia e quella sicurezza che il cittadino deve avere verso l’ agente della forza.”
Federico Bernardini