Giancarlo Ricci L’ATTO LA STORIA - Giovedì 7 novembre, alle 18, presso il Centro Culturale Galleria San Fedele, via Hoepli 3 b Milano (MAPPA) conversazione sul libro di Giancarlo Ricci L’atto la storia. Benedetto XVI, papa Francesco e la fine del Novecento (Ed. San Paolo). Intervengono, oltre l’autore, Roberto Mussapi (poeta, drammaturgo, autore di saggi e opere narrative) e Silvano Petrosino (insegna Teorie della comunicazione e Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano e Piacenza). Tra i vari temi attraversati nel libro di Giancarlo Ricci, relativi in gran parte all’attuale disagio della civiltà, abbiamo scelto qualche passo tratto dal paragrafo “La tenuta dei ponti”.
Pontifex è colui che costruisce i ponti e li custodisce, che apre nuovi passaggi, che inaugura percorsi inauditi, che permette alla civiltà – ossia a tutti – di utilizzare quei ponti e quei passaggi. Che permette all’umano quel particolare movimento dall’organico all’inorganico, dalla vita alla morte, potendo sventolare con dignità i propri brandelli di senso. >
Questo ponte consente a ciascuno di poter umanizzare e nominare «la cosa che sono» (The thing I am), di risponderne con il lavoro della propria soggettivazione e con il desiderio di riscrivere la storia del proprio destino. All’uomo, al contrario di quanto avviene per l’animale, è assegnato il compito di fare qualcosa della «cosa che sono», possibilmente qualcosa che serva anche ad altri.
Ecco il punto: se questo ponte che ha fondato la civiltà comincia a vacillare, significa che vacilla l’umano. Eppure il nostro ponte, la nostra quotidianità, sembrava reggere qualsiasi passaggio. Sembrava indistruttibile. Perché, si chiede Heinrich von Kleist «l’arcata non sprofonda, dato che è senza appoggio?» E risponde: «Regge perché tutte le pietre vogliono precipitare in una volta sola». L’arcata è stata costruita accostando le varie pietre con un’inclinazione tale per cui una pietra si appoggia all’altra, la sostiene. E tanto più una pietra vuole precipitare tanto più sostiene le altre. Metafora sublime perché coniuga il precipitare con il tenere, lo sprofondamento con l’innalzamento, e si sofferma sulla linea dell’orizzonte quale linea che congiunge due abissi, il mare e il cielo. Il riferimento all’orizzonte è imprescindibile alla navigazione e consente, con l’uso della bussola, che la barca possa prendere il largo e correre sul mare.
Cosa sono queste pietre? Sono fatte della stessa stoffa di una parola che in qualche modo ha saputo tenere insieme l’uomo e il mondo, i legami e i pensieri, la tecnica e la civiltà, la legge e la giustizia. Queste pietre oggi non sanno più stare insieme, hanno perso la loro sapiente capacità di reggere e di tenere. Basta una sola pietra sconnessa e l’intera arcata vacilla. Se l’arcata vacilla ce n’è per tutti. Per i laicisti e per i chierici. Parodiando l’Amleto di Shakespeare: chi sfuggirà alla frusta? Chi sfuggirà alla frusta quando il reale della storia farà la sua apparizione?
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Milano Expo Eventi 2013:
Presentazione del libro L’ATTO LA STORIA di Giancarlo Ricci
Giovedì 7 novembre, ore 18
presso GALLERIA SAN FEDELE, via Hoepli 3 b, Milano
intervengono:
ROBERTO MUSSAPI, SILVANO PETROSINO, GIANCARLO RICCI
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Giancarlo Ricci per aver messo a disposizione una pagina del libro L’atto la storia. Benedetto XVI, papa Francesco e la fine del Novecento. Ricci è anche collaboratore di Milano Arte Expo: leggi i suoi articoli per il magazine: > VEDI ARTICOLI
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