Ogni volta che Loris Furlan, patron della Lizard, mi propone un nuovo ascolto, so già che sarà qualcosa di inusuale, che non segue alcuna regola di mercato, ma presenta la facciata - e la sostanza - del prodotto di qualità. E’ una sorta di missione la sua, il vanto di nutrire un pubblico di nicchia. In questo caso gli attori sono due giovani ma molto esperti musicisti, Gianluca Milanese e Nicola Andrioli, che regalano le loro “Tessere”, racchiuse in un album composto da sette tracce strumentali, dove regnano il piano di Nicola ed il flauto di Gianluca. L’iter formativo di questi due artisti è ampio, e risiede in una gamma che va dalla rigidità degli studi classici sino alla libertà del mondo jazz, anche se nell’intervista a seguire viene sottolineato come occorra non confondere elasticità con mancanza di schemi. Attraverso i due strumenti citati si percorrono le strade della sperimentazione, oltrepassando le trame a cui facevo accenno, classiche e jazz, per ricercare momenti intimistici valorizzati dall’amore per i dettagli sonori, apprezzabili da un ascoltatore ben predisposto all’ascolto. Come accennato nel comunicato stampa, il titolo dell’album ha doppio significato, immediatamente chiaro dopo il primo attento ascolto: “Tessere”, come minuscole parti di un mosaico più completo che permette ai due musicisti di raccontare il loro progetto, o “Tessere” come infinito del verbo… una continua riunione di elementi musicali che si allarga, si interseca, interagisce, lasciando aperte le possibilità di ascolto, e non solo di nuove costruzioni aggiuntive. Un album che si rivolge ad un pubblico sensibile, voglioso di lasciarsi andare e di ritrovare momenti di riflessione, e niente come la musica è capace di condurre sui sentieri dei ricordi, dei ripensamenti e delle “visite interiori”. Inutile sottolineare le qualità tecniche di Milanese e Andrioli, non è il know out personale che può inserire un disco nella categoria dei “godibili”, ma la padronanza assoluta dello strumento è un grande valore aggiunto. Ciò che colpisce è il colore, il racconto, la descrizione di attimi e luoghi, senza l’utilizzo di alcuna parola, e ... chiudendo gli occhi, tessera dopo tessera, si aprirà un mondo in cui vale la pena di tuffarsi. www.myspace.com/nicolaandrioli http://www.gianlucamilanese.it/
Gianluca Milanese e Nicola Andrioli-"Tessere"
Creato il 10 ottobre 2012 da Athos Enrile @AthosEnrile1Ogni volta che Loris Furlan, patron della Lizard, mi propone un nuovo ascolto, so già che sarà qualcosa di inusuale, che non segue alcuna regola di mercato, ma presenta la facciata - e la sostanza - del prodotto di qualità. E’ una sorta di missione la sua, il vanto di nutrire un pubblico di nicchia. In questo caso gli attori sono due giovani ma molto esperti musicisti, Gianluca Milanese e Nicola Andrioli, che regalano le loro “Tessere”, racchiuse in un album composto da sette tracce strumentali, dove regnano il piano di Nicola ed il flauto di Gianluca. L’iter formativo di questi due artisti è ampio, e risiede in una gamma che va dalla rigidità degli studi classici sino alla libertà del mondo jazz, anche se nell’intervista a seguire viene sottolineato come occorra non confondere elasticità con mancanza di schemi. Attraverso i due strumenti citati si percorrono le strade della sperimentazione, oltrepassando le trame a cui facevo accenno, classiche e jazz, per ricercare momenti intimistici valorizzati dall’amore per i dettagli sonori, apprezzabili da un ascoltatore ben predisposto all’ascolto. Come accennato nel comunicato stampa, il titolo dell’album ha doppio significato, immediatamente chiaro dopo il primo attento ascolto: “Tessere”, come minuscole parti di un mosaico più completo che permette ai due musicisti di raccontare il loro progetto, o “Tessere” come infinito del verbo… una continua riunione di elementi musicali che si allarga, si interseca, interagisce, lasciando aperte le possibilità di ascolto, e non solo di nuove costruzioni aggiuntive. Un album che si rivolge ad un pubblico sensibile, voglioso di lasciarsi andare e di ritrovare momenti di riflessione, e niente come la musica è capace di condurre sui sentieri dei ricordi, dei ripensamenti e delle “visite interiori”. Inutile sottolineare le qualità tecniche di Milanese e Andrioli, non è il know out personale che può inserire un disco nella categoria dei “godibili”, ma la padronanza assoluta dello strumento è un grande valore aggiunto. Ciò che colpisce è il colore, il racconto, la descrizione di attimi e luoghi, senza l’utilizzo di alcuna parola, e ... chiudendo gli occhi, tessera dopo tessera, si aprirà un mondo in cui vale la pena di tuffarsi. www.myspace.com/nicolaandrioli http://www.gianlucamilanese.it/
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