da Hybris in pubblicazione per CFR
Pater filius noster che dentro le stelle riposi
mentre maraviglia ci trastulla
interi orizzonti occupando
e tutti i suoi abitatori et l’amara
scorza della felicità che ancora
dalla forca pende dopo l’ultimo
sterminio al suono di violini e grancasse
noi grati Te laudiamo per l’infinite occasioni d’alberi et colori
et pianure et erbe dal vento mosse e il fantastico
lucore di petali e petali che brillano
e petali e l’infinite iridescenze per messer lo frate sole;
e anco de tutto il ciarpame che c’imbriglia
dentro la tomba del mondo
nostro efebico e gelato,
per lo zirlire di numeri et indici e profitti e per questa
compatta salvezza di ragioni e prospettive,
noi Te santo facciamo al chiarore dell’ultima face,
per onne tempo grati de lo regno tuo et de la tua voluntate
perché ci libereremo dal male un minuto appena
prima di sora morte nostra corporale,
senza poter capire lo spiro di chi
è già defunto e il vagito primiero
del neonato che ne eredita lo spazio
su questa terra
per proclamar Te onnipotente, eterna
ignava nostra
creatura.