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Gianni e le donne

Creato il 30 luglio 2011 da Robydick
Gianni e le donne2011, Gianni Di Gregorio.
Chi ha visto e apprezzato il precedente e gradevolissimo "Pranzo di Ferragosto" di questo regista andrà a colpo sicuro. Le mie aspettative sono state interamente attese. Sempre più autobiograficamente ispirato, sempre giocando in casa a Roma, Gianni Di Gregorio stavolta realizza un'intelligente ironia sull'anzianità maschile, in una sorta di continuum per par condicio del citato precedente.
Gianni è un "pensionato baby", a poco più di 50anni per ragioni di mobilità lavorativa. Economicamente non se la passa male, ha solo la mamma in un lussuoso ospizio con lussuose abitudini che gli tormenta tempo libero e portafogli, per il resto prepara il caffé alla moglie che ancora lavora ed ogni mattina lascia fogli di incombenze, e pure la colazione alla figlia adolescente eterna indecisa negli studi, e pure al fidanzato fancazzista della sgallettata che lei candidamente porta a "dormire" a casa sua. Commissioni da svolgere, anche a vicine di casa, tran-tran con la madre, e un'ossessione inculcatagli da amici coetanei: procurarsi un'amante, possibilmente giovane, perlomeno più giovane di lui. Non che Gianni le donne non le guardasse, semplicemente s'era fatto una ragione del suo status, ma ora il "grillo del grilletto" gli s'è insinuato in testa e comincia, pur con discrezione, a provarci! Abiti nuovi, ginnastica, fiori, un po' di cura allo specchio e... un fiasco dietro l'altro, delusioni che si rincorrono insieme a spese folli che aumentano, più d'una s'approfitterà di lui come solo le donne più stronze, e solo le donne possono essere stronze e crudeli in quel modo, sanno fare. Mai avrebbe immaginatoil buon Gianni che...
Non c'è nulla da fare, noi uomini sessualmente parlando invecchiamo molto velocemente nel fisico e molto meno nel cervello. Anche quando il torrente degli ormoni, che da quel che resta del cervello va al riproduttore, si riduce a un miserabile stillicidio, non riusciamo ad evitare di guardare le belle donne e pure le ragazze, ad ammirarne le soffici appendici, a immaginarne le nascoste delizie, gl'intimi odori. E siete sempre di più ad essere belle, perché non ce ne rendiamo conto ma siamo sempre meno "selettivi", ci basta in una decenza fisica complessiva percepire il richiamo della femminilità, che ognuno di noi valuta per sé. La vostra giovinezza, presunta o millantata, alle nostre stanche retine appare come tre quarti di bellezza, anche quando guardiamo da lontano, anzi meglio da lontano ché da vicino ci servono le lenti che vorremo evitare d'usare, almeno in quel momento.
E' il mio pensiero? No, è lo stesso di Gianni quello che sto scrivendo, ma anche mio che non sono di molto più giovane, e di tanti altri. La c.d. mezza età se non vissuta con divertita consapevolezza può essere un calvario da questo punto di vista.
La voglio far breve oggi, questo è veramente un gioiellino da godersi anche in compagnia, forse non completamente apprezzabile da chi è troppo giovane ma non escluderei nemmeno questo.
Mi piace molto lo stile di Gianni Di Gregorio, che sta diventando uno stilema identificante ed è una qualità non da poco per i tempi, regista secondo me non ancora valutato per come merita. Non un giovane d'età ma giovane come regista, emerso dopo tanti anni di "dietro le quinte". Bravo anche come attore, nei ruoli che si cala a misura. Sono commedie pacate le sue, nel senso buono del termine, prive di "retorica cafona"**, delicate nell'affrontare anche argomenti spinosi perché intimi, legati alla vita di persone comuni. La scelta musicale è molto alla film francese d'autore, con armonie di piccola orchestra acustica jazz-folk, piacevole e non invasiva, occorre quasi prestare attenzione a quando compare.
Consigliatissimo.
**
Secondo me la retorica inutile e stupida, che emerge come pus da brufoli vulcanici in alcune "commediole italiote de quarantenni depressi", è una forma di cafoneria, e delle peggiori. Il motivo è presto detto: se non c'hai un cazzo d'interessante da dire, o di buono da fare nel Cinema, è meglio che ti dai ad altri mestieri, evitando d'imbrattare con le tue feci la categoria.
Dovevo dirlo, e l'ho detto.
Robydick
Frameshow accompagnato da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, voce e musicista dei "Musica Nuda" in una splendida performance live di "Guarda che luna".


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