Sono passate tre settimane dal devastante terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone nord orientale. Mentre si rincorrono – e diventano sempre più preoccupanti – le notizie sulla contaminazione radioattiva nell’area intorno a Fukushima, le organizzazioni umanitarie continuano a lavorare intensamente. Le città – scrive il Senior Product Manager di Google per il Giappone, Keiichi Kawai (nato a Sendai), iniziano a mostrare segni di ripresa, ma il danno è oltre ogni immaginazione e ci sono ancora migliaia di persone nei rifugi, alle prese con le sfide quotidiane.
Google, che fin dall’inizio della crisi ha messo a disposizione della protezione civile la sua potente macchina digitale, ha condiviso nuove immagini satellitari delle aree disastrate. Sono fotografie ad altissima risoluzione della regione di Sendai, scattate domenica e lunedì.
La prima foto, di ieri, è già in rete, le altre seguiranno in giornata e presto saranno visibili su Google Earth e Google Maps.
La regione di Sendai in una foto scattata dal satellite il 30 marzo 2011
Ci auguriamo che il nostro sforzo di fornire immagini aggiornate – aggiunge Keiichi Kawai  - aiuti le organizzazioni di soccorso e i volontari,  che lavorano tutto il giorno con i dati di cui hanno bisogno per comprendere meglio le attuali condizioni sul terreno.
Ci auguriamo inoltre – conclude il Senior Manager di Google per il Giappone – che, anche grazie a questi strumenti, i nostri milioni di utenti, in Giappone e nel mondo, possano trovare informazioni utili sulle zone colpite e continuare a sostenere il nostro paese con il loro aiuto.
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