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Giappone, gli «hotel capsula» rifugio dei nuovi disoccupati

Creato il 16 gennaio 2011 da Gheza1978
Giappone, gli «hotel capsula» rifugio dei nuovi disoccupatiil Capsule Hotel non è altro che uno dei tanti alberghi con micro-stanze aperti una trentina di anni fa per dare un giaciglio - niente di più che una cella a mo' di alveare - ai salarymen, i colletti bianchi, che avevano perso l' ultimo treno per tornare a casa dopo una serata di bagordi o magari perché rimasti in ufficio oltre la normale quota di straordinari. e i nuovi disoccupati, i tanti giapponesi che hanno perso il lavoro per la crisi mondiale: migliaia di ormai ex fieri dipendenti delle grandi corporazioni del Sol Levante, «lasciati liberi» perché l' export non tira più. Ogni sera si arrampicano nel loro buco per non trascorrere la notte all' addiaccio. Secondo i dati ufficiali, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 5,2% della forza lavoro, per un totale di quasi cinque milioni di persone: una cifra senza precedenti, intollerabile umiliazione nel Paese che per decenni ha perseguito la piena occupazione e il «lavoro a vita». A Tokyo si contano almeno 10 mila disperati e ormai non è raro imbattersi in uomini che la sera si preparano il loro giaciglio di cartone sotto i ponti della metropolitana, ma chi può, chi ha ancora qualche risparmio, preferisce la cella tubolare di un albergo a capsule. «È solo un posto dove infilarsi a dormire - ha raccontato Atsushi Nakanishi al New York Times -. Ci si abitua in fretta». Nakanishi, 40 anni, laureato in economia, ex dipendente dell' Isuzu,  preferisce continuare a stare nel suo buco nell' alveare: due metri di lunghezza per uno di larghezza e uno di altezza. Ogni mese gli costa 59 mila yen, cioè 500 euro, una cifra di tutto rispetto per un disoccupato, ma certo molto meno di un appartamento in affitto a Tokyo.
Le stanze di quest’hotel non sono stanze ma capsule, lunghe circa 2 metri e larghe 1.
Giappone, gli «hotel capsula» rifugio dei nuovi disoccupatiQueste capsule sono fornite di TV, illuminazione e sveglia, ma altre dotazioni variano da hotel ad hotel; per esempio il Capsule Inn Akihabara offre connessioni wireless ai suoi ospiti.
Nei Capsule Hotel uomini e donne soggiornano in piani diversi e ogni lato delle pareti è occupato da 2 linee di capsule. Il bagaglio viene depositato in armadietti privati e una tenda assicura la privacy. Per motivi igienici (e di tradizione giapponese) le scarpe vanno lasciate al check-in e in cambio si ricevono delle ciabatte per accedere alla zona delle capsule. I pasti vengono serviti nel ristorante, ma per chi si accontenta ci sono anche i distributori automatici. Il bagno, è in comune.
In genere costano intorno ai 25,00 dollari, molto economiche per gli standard giapponesi

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