Siamo giunti al capitolo finale di questa miniserie sui colossi animali che hanno popolato la Terra del passato e, come dice il titolo, questa volta ci occuperemo di mammiferi. Iniziamo con una specie che popolava l’Australia, il più grande marsupiale della storia:
ovvero il Diprotodon (un genere che comprende le due specie Diprotodon australis e Diprotodon optatum), che popolò l’Australia nel Pleistocene. Il Diprotodonte poteva essere lungo fino a 4 metri e pesare 3 tonnellate, al garrese era alto circa un metro e mezzo, a volte di più. Sembra quasi un incrocio fra vari altri animali, infatti era grande come un rinoceronte ma viveva nei laghi più o meno come gli ippopotami, è anche uno stretto parente dei vombati ma aveva una dentatura da roditore.
Il Diprotodonte si è estinto circa 40.000 anni fa, probabilmente anche a causa della caccia cui fu sottoposto dai primi Aborigeni australiani.
Visto che li ho nominati, tanto vale passare subito al più grande roditore della storia, lo Josephoartigasia monesi:
nell’immagine è a confronto con un uomo e con un capibara. Questo animale popolò l’odierno Paraguay durante il Pliocene, più o meno fra i 2 e i 4 milioni di anni fa. Le due misure erano davvero da record: 3 metri di lunghezza e 1,5 di altezza, con degli incisivi di 30 centimetri. Questa specie è stata classificata e studiata a partire da un cranio fossile lungo 53 centimetri e il suo parente più prossimo ancora in vita è proprio il capibara che si può vedere nell’immagine.
Avete mai visto un cervo con un palco ampio 3 metri?
il suo nome è Megaloceros giganteus ed era alto 2 metri al garrese, volgarmente è noto come “cervo gigante” o “megacervo”. Anche se viene erroneamente detto “alce irlandese”, perché è stato scoperto in Irlanda, il suo areale si estendeva sulle isole britanniche attraverso l’Europa fino all’Asia centrale. Questo grande animale è vissuto fra il Pleistocene e l’Olocene e si è estinto circa 9000 anni fa, quindi anche piuttosto recentemente, ed è possibile che fra le cause dell’estinzione ci sia anche la caccia da parte della nostra specie.
E ora parliamo di un nostro parente, il Gigantopithecus:
una grande scimmia che poteva raggiungere i 3 metri di altezza e i 500 chilogrammi di peso. I gigantopitechi hanno popolato il Sud-est Asiatico durante il Pleistocene per estinguersi circa 300.000 anni fa e, probabilmente, hanno condiviso lo stesso ambiente con l’Homo erectus. Purtroppo sono stati trovati pochi fossili a causa del loro utilizzo nella medicina tradizionale cinese: la gran parte dei dati è stata dedotta confrontando dei denti fossili (2,5 centimetri di lato) con quelli del suo parente più prossimo, l’Orango (genere Pongo).
Secondo alcuni criptozoologi il Gigantopiteco sarebbe sopravvissuto fino a oggi e sarebbe alla base degli avvistamenti di Yeti o Sasquatch, ma non sono presi sul serio dalla Comunità Scientifica: non è stata dimostrata l’esistenza delle suddette scimmie leggendarie e non esistono fossili di Gigantopiteco più recenti di 300.000 anni.
E ora risponderò a una domanda che potrebbe esservi venuta spontanea: qual è il più grande mammifero della storia? Qui occorre fare una precisazione: il più grande mammifero della storia, coi sui 33 metri di lunghezza, è la Balenottera Azzurra (Balenoptera musculus), se invece intendessimo il più grande mammifero che abbia abitato le terre emerse dovremmo parlare di lui:
l’Indricoterio. Il genere Indricotherium comprendeva alcune specie di rinoceronti senza corno che potevano raggiungere i 5,5 metri di altezza e gli 8 di lunghezza, mentre le stime sul peso indicano che poteva pesare tra le 10 e le 20 tonnellate, ovvero anche 4 volte un elefante africano. Questi colossi vissero in Asia centrale a cavallo fra l’Oligocene e il Miocene e si estinsero circa 20 milioni di anni fa.
Data la lunghezza del collo è probabile che l’Indicoterio non brucasse l’erba ma le foglie degli alberi, come fanno le odierne giraffe.
Questo era l’ultimo articolo sui Giganti del Passato, spero che siano stati tutti di vostro gradimento!