“E’ una commedia, con momenti seri. Fa sorridere e ridere, ma anche un po’ pensare e riflettere”. Gigi Proietti presenta così, in un’intervista a Quotidiano Nazionale, la miniserie in due puntate Il signore della truffa, in onda il 3 e il 4 ottobre alle 21.10 su Raiuno. Dopo aver indossato la divisa dei carabinieri ne Il Maresciallo Rocca, l’istrionico attore veste i panni di un astuto truffatore in pensione, Federico Sinacori, che, sotto la falsa identità di un generale della Guardia di Finanza si ritrova, per aiutare le vittime di un raggiro, a dover sventare una truffa con il rischio di essere scoperto e di finire, lui stesso, in galera. La fiction è stata girata in Piemonte, tra Verbania e le zone della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
In merito al mitico Maresciallo Rocca, Proietti ha dichiarato, nella stessa intervista, che non gli dispiacerebbe ”fare una specie di rimpatriata per un paio di puntate, per vedere che in situazione si trova quella famiglia. Ci vorrebbe, però, un’idea forte” anche se l’attore, nonostante proposte interessanti, resiste ai seriali lunghi perché “da protagonista quasi assoluto, sono faticosissimi. Significa svegliarsi all’alba per mesi e mesi. E’ molto pesante”.
La vita di Nicola Persico, generale della finanza in pensione, è scandita dalla passeggiata mattutina, il caffè al bar di Totò, qualche conquista tra le attempate vicine e l’immancabile branzino “sdraiato su un letto di patate con addosso solo un filo d’olio”. Solo che Nicola Persico (Gigi Proietti) non è un generale della finanza. E non si chiama neppure Nicola Persico. La sua identità segreta è Federico Sinacori: “il Signore della truffa”, lo hanno soprannominato le polizie di mezza Europa, negli anni ruggenti in cui ha messo a segno truffe mirabolanti che lo hanno consacrato come il più grande di tutti prima che sparisse, senza motivo apparente. Forse c’è un segreto, in quella sparizione. E forse arriverà il momento di farci i conti. Ma da vent’anni, Nicola si nasconde, lontano dal bel mondo che lo ha visto protagonista, un po’ avventuriero un po’ playboy, ma lontano anche dalle grinfie della polizia e dai ricordi. Ma il destino, baro quanto lui, bussa di nuovo alla sua porta. Gli inquilini del suo palazzo sono vittime di una truffa ordita da una finanziaria che li espropria degli appartamenti. Nicola, per la sua esperienza in quanto ex generale della finanza in pensione, viene chiamato in causa. Sarebbe facile rifiutare, salvando il suo esilio dorato, ma Nicola si lascia intenerire e propone agli allibiti condomini di contro-truffare la finanziaria. Forse il cuore tenero parla per lui. O forse è la voglia, mai sopita, di tornare in campo, anche rischiando di essere arrestato. Ed ecco che un gruppo di tranquilli cittadini di provincia – un geometra, un barista, un tassista, una vecchietta terribile, una ex cantante d’opera, una coppia di sposini – si trasformano, agli ordini di Nicola, in una sprovveduta banda di truffatori decisa a difendere il bene più prezioso: la propria casa. E mentre continuano i colpi messi a segno da Federico Sinacori e dalla sprovveduta banda di condomini diventati truffatori per difendere i rispettivi appartamenti. Le numerose truffe risvegliano l’interesse del Commissario di Polizia Florenza Marino e dell’ appuntato della Guardia di Finanza Claudia Attolico, sempre più vicine a scoprire il complesso gioco ordito dal “signore della truffa”. Perseguendo l’obiettivo di truffare i truffatori, Federico Sinacori finirà per scontrarsi con un tormentato passato, tornato prepotentemente a galla, per uno strano scherzo del destino…
(fonte Ufficio Stampa Rai)