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Ginevra, 14 marzo: l’inizio di una nuova storia per la Siria

Creato il 15 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Reportage: Il sogno di Damasco. I giorni della tregua

[Ultima puntata del reportage]

14 violazioni in 24 ore

A denunciare  le violazioni alla tregua nel giorno dei colloqui di pace di Ginevra è il Ministero della Difesa russo: “In sole 24 ore la tregua è stata violata 14 volte, e 5 di queste ultime nella zona di Latakia. Altre 5 a Daraa, 2 ad Aleppo, una a Damasco e un’altra ad Hama”. E’ questo il bollettino della tregua nel primo giorno dei colloqui. Una situazione che ovviamente genera delle fratture fra quanti sostengono che la pace possa essere fondata e quanti, invece, non ne intravedono i presupposti. Dal governo siriano, intanto, Bashar al-Assad ha riferito telefonicamente a Vladimir Putin l’intenzione di iniziare quanto prima un processo politico per risollevare le sorti della Siria. Nonostante i buoni propositi, le continue violazioni della tregua sono “come un freno a mano tirato” quando i colloqui hanno appena preso l’avvio.

Nella giornata di ieri sono iniziati i negoziati per ridare speranze alla Siria. Nell’arco di questa prima giornata di colloqui l’inviato speciale Onu, Staffan de Mistura, ha incontrato solamente la delegazione governativa di Bashar al-Assad, affrontando esclusivamente la questione relativa alle procedure che verranno messe in atto per sviluppare al meglio la transizione politica della Siria. Una transizione che – come abbiamo già visto – ha inaugurato dei dissapori e del dissenso da parte del governo di Damasco e dell’opposizione siriana. E’ una transizione che spaventa. La Siria teme un’ingerenza smodata dell’Occidente negli affari interni. Il capo della delegazione governativa, Bashar al-Jaafari, ha spiegato di come sia necessaria un’ampia rappresentanza dell’opposizione siriana ai colloqui di pace di Ginevra, affinché “la questione della transizione sia dibattuta con la dovuta consapevolezza da tutte le parti in causa”. Forse, nell’affermare una simile opinione, Bashar al-Jaafari alludeva ai curdi e ai sunniti moderati che erano rimasti esclusi dai negoziati.

Nella giornata di oggi, invece, è previsto l’incontro fra Staffan de Mistura e l’opposizione siriana, mentre domani l’inviato speciale dell’Onu affronterà direttamente col governo di Damasco “le questioni sostanziali dei negoziati”, guardando più da vicino quello che sarà il destino della Siria.

La mossa di Putin nel primo giorno di colloqui a Ginevra

Vladimir Putin è forse il vero protagonista del primo giorno di colloqui a Ginevra. Lui che aveva inaugurato l’offensiva militare in Siria, ora inaugura la fase della demilitarizzazione del territorio siriano. Nella giornata di ieri, infatti, il Cremlino ha dato l’avvio ad “un ritiro parziale delle proprie forze in campo” in accordo col governo di Damasco. La scelta dello zar ha spiazzato tutti a Ginevra, dove nessuno poteva immaginare che Mosca avrebbe guidato la descalation in Siria. Sembra tuttavia che la decisione del Cremlino sia motivata dal numero crescente di truppe saudite sul confine siriano. Il re dell’Arabia Saudita, Salman, aveva infatti annunciato che nel giro di due mesi avrebbe attaccato la Siria “anche solo con il consenso degli Stati Uniti”.

Ma il nodo cruciale resta sempre lo stesso: quale sarà il destino di Bashar al-Assad all’indomani dei colloqui di Ginevra? La recente mossa di Vladimir Putin potrebbe scombinare le carte in tavola e aprire nuovi scenari. La stessa Casa Bianca ha affermato di non aver previsto la mossa del Cremlino. Ora la Russia manterrà in Siria soltanto una base di controllo aereo, per poter guardare più da vicino gli sviluppi di questa pace che farà seguito alla tregua indetta il 27 febbraio scorso.

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