Ginevra entrò in bagno sentendo gli occhi di Riccardo su di lei…

Da Vivianap @vpicchiarelli

Ginevra entrò in bagno sentendo gli occhi di Riccardo su di lei. Chiuse la porta senza girare la chiave. Si guardò intorno. Vide l’accappatoio appeso. Quello di lui. Si avvicinò e sfiorò la spugna a nido d’ape. Era ancora umido in certi punti. Probabilmente era passata solo poco più di un’ora da quando lui l’aveva usato.
Ginevra ritrasse la mano, come se avesse toccato una superficie incandescente. Si avvicinò al lavandino. Sulla mensola trovò il suo dopobarba e il deodorante. Della stessa linea. Li annusò entrambi: una fragranza legnosa, vibrante di note agrumate e dalla freschezza ghiacciata di menta.
Si specchiò e vide il proprio volto accesso, gli occhi brillanti, sapeva come si sarebbe conclusa la serata.
Voleva, anzi, che si concludesse nell’unico modo possibile e giusto.
Si lavò le mani con cura e se le asciugò usando l’accappatoio di lui: un gesto inopportuno, di intima trasgressione.
Uscì dal bagno e guadagnò quella che era allo stesso tempo cucina e sala da pranzo.
Trovò Riccardo intento a finire di preparare ciò che, stando all’odore, doveva essere una deliziosa carbonara.
«Fotografo, motociclista e cuoco. Praticamente da sposare!» ironizzò Ginevra mentre si avvicinava pericolosamente a lui.
Riccardo finse di essere tranquillo, quando in realtà non aveva fatto i conti con l’effetto che la presenza di lei, in casa sua, avrebbe comportato.

tratto da LA LOCANDA DELLE EMOZIONI DI CARTA
di Viviana Picchiarelli
a cura di Costanza Bondi

photo credit: sara biljana via photopin cc


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