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Ginnastica Artistica: Adriana Crisci si racconta alla vigilia dell’esordio in Campionato

Creato il 07 febbraio 2014 da Sportduepuntozero

adriana crisci ginnastica victoriaSi accendono i riflettori sull’elite della ginnastica artistica italiana, che nel fine settimana alle porte si troverà al Mandela Forum di Firenze per la prima prova del Campionato maschile e femminile di serie A1 e A2. La terza tappa sarà a Desio il 5 aprile; la seconda, in calendario l’8 marzo al PalaRuffini, riporterà il massimo torneo nazionale a Torino dopo 14 anni. Sono attesi i migliori atleti d’Italia, da Vanessa Ferrari a Enrico Pozzo, dalle star del programma televisivo “Ginnaste – Vite parallele” alla torinese Adriana Crisci, ginnasta di punta della formazione di A2 della Ginnastica Victoria.

Adriana è torinese, ha 32 anni ed è la dimostrazione che per praticare questo sport ai massimi livelli non è obbligatorio essere “bambine”. “Quando mi trovo con ginnaste molto più giovani di me per gare e raduni riesco a integrarmi senza problemi, le vedo come nipoti con cui mi piace giocare” afferma, “a volte è faticoso perché loro hanno più energie di me, ma io sono in grado di affrontare le competizioni con un approccio mentale diverso, so gestire meglio la tensione, un aspetto fondamentale di questo sport”.

L’artistica è la vita di Adriana, impegnata tra l’agonismo e l’insegnamento: “Da quest’anno organizzare stage è la mia attività imprenditoriale; la P.G.M. (Professional Gymnastics Movement) è nata per permettere alle ragazze di inseguire il loro sogno sportivo, rimanendo a contatto con i loro modelli di riferimento. Per questo un giorno mi piacerebbe invitare Vanessa Ferrari, una campionessa con cui ho grande intesa”.

Intrapresa la ginnastica alla tenera età di 4 anni, Adriana Crisci manifestò ben presto un gran talento e lo coltivò attraverso sacrifici, superando momenti non facili. “Se devo essere sincera non rifarei tutto da capo. Quando ero bambina la sola palestra attrezzata era lontana da casa e così a 12 anni fui costretta a lasciare la mia famiglia e i miei amici per trasferirmi a Milano; una scelta molto dolorosa. Credo anche però che si debbano seguire senza paura le proprie passioni, con umiltà e cercando di conciliarle con gli affetti e gli interessi personali”.

All’esordio in nazionale seguirono le prime medaglie internazionali, fino al traguardo più ambito da ogni sportivo: le Olimpiadi. “Sono stata a Sidney nel 2000, non disputai una gara perfetta ma fu comunque un’esperienza indimenticabile, ricordo il villaggio con più di diecimila atleti provenienti da tutto il mondo. Ho provato sensazioni ed emozioni uniche, che si possono vivere solo in campo sportivo”.

Due anni dopo il ritiro, nel 2011 il rientro; nel mezzo una parentesi nel trampolino elastico, con tanto di titolo italiano. “Ho sempre continuato a lavorare nella ginnastica e decisi di tornare ad allenarmi su proposta della Victoria” ricorda, “non ho saputo resistere; ho iniziato per gioco ma sapevo che non sarebbe stato così”. Nella stagione passata il ritorno con la maglia azzurra: “è stata un’emozione forte. Ciò che mi ha sorpreso maggiormente è stato scoprire che a più di 30 anni è ancora possibile imparare tecniche nuove; sto ampliando il mio programma tecnico”.

E se anche una volta raggiunta la piena maturità prevale il desiderio di migliorarsi, perché non sognare i traguardi più elevati? “Ogni tanto penso che potrei tornare ai Giochi, anche se è ancora molto presto. Purtroppo a settembre mi sono infortunata al ginocchio appena prima della partenza per i Mondiali di Anversa; per fortuna sono già in piedi. Ma adesso devo pensare che domani gareggerò a Firenze, nella prima prova dei Campionati Italiani”.

Luca Bianco

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