“Greetings from Treviso” scriverebbe Adriana Crisci in una cartolina da ormai quasi due mesi. A gennaio 2015, la grintosissima ginnasta ha salutato con affetto la Victoria di Torino per continuare la sua carriera in terra veneta, più precisamente alla Gymnasium Treviso.
Nonostante sia lontana, non l’abbiamo mai vista così da vicino! Raccontandosi, parlandoci della sua storia abbiamo superato la barriera del sorriso invincibile e scoperto altri lati meno evidenti e profondamente Suoi.
“La scelta di Treviso non è stata difficile, anzi, è nata da sola, come per incanto. Un pezzo di un puzzle costruito giorno dopo giorno in 8 mesi, che ha portato alla soluzione ideale, senza alcuna fatica. Ringrazio sinceramente la Victoria, società per la quale ho gareggiato negli ultimi 3 anni. Mi ha permesso di continuare a crescere agonisticamente e ha ascoltato le mie esigenze tecniche, lasciandomi emigrare come Atleta senza soffermarsi su un cartellino agonistico che, in fondo, non appartiene a nessuno, se non a me stessa. A Treviso ho trovato un team affiatato, in particolare una persona speciale, l’allenatrice Moira Ferrari, conosciuta due anni fa nei campi gara. Ho avuto la possibilità di lavorare con lei questa estate, si è creato un bel feeling da subito, come con Giorgio Citton, anche lui coach di Treviso.Ho scelto lei perché mi sa tenere a bada e per migliorare soprattutto me stessa come persona!”
Crescere umanamente sembra la tua vera priorità!
“Mettiamola così: se durante tutto il progetto riesco a migliorarmi anche come Atleta, ben venga!”
L’importanza di un coach, vale solo per la carriera professionale? Quanto conta avere punti di riferimento nella vita?
“Il miglioramento dell’Atleta è conseguenza del miglioramento della Persona. Sto investendo molto su di me. Anche a livello economico. Per me Moira è la rappresentazione vivente di un Vero Coach: competente, umano, rispettoso, leale, sincero e puro!
Ho scelto lei come Allenatrice perché ho fiducia in lei ed oltre a essere una una persona positiva ha grandissime competenze tecniche.”
Neanche una nota dolente in questo cambiamento?
“Soltanto una: lasciare chi amo. Anche se solo “temporaneamente”, è sempre l’aspetto più difficile e doloroso. Il fatto di convivere ha reso tutto ancora più traumatico, ma siamo persone adulte e sappiamo perfettamente ciò che stiamo portando avanti. Ringrazierò questa persona per tutta la vita, per avermi dato modo di inseguire i miei Sogni.
Questo è vero Amore. Chi ama davvero sa anche lasciarti andare, quando è per il tuo bene.”
Contare su di te ha mai significato essere o anche solo sentirti sola?
“Fino a qualche anno fa, il fatto di dover contare solo su me stessa significava scompigli, paure, soffrire la solitudine.Adesso sto lavorando proprio su questa parte di me stessa: cerco di conoscermi, capirmi, imparare ad amarmi per quello che realmente sono, senza dare importanza alle considerazioni del resto del mondo.
E ti dirò di più: adesso che mi sono trasferita a Treviso, ho riscoperto l’importanza delle mie esigenze personali, come cucinare per me stessa, fare colazione (cosa che non facevo), alzarmi e dedicarmi a Flippy, il mio cagnetto che ho deicso di portare con me, cantare in auto col sorriso mentre vado ad allenarmi, fermarmi in un centro commerciale e passeggiare per capire cosa veramente io desidero. In questi casi esco sempre a mani vuote (beata lei ndr!) e felice, in primis, perché il mio portafoglio rimane pieno! A parte gli scherzi, a tutto questo attribuisco un significato forte: vuol dire che ho già tutto quello che desidero dalla vita!”
Forza, Volontà e Fiducia in Te Stessa, sono le prime tre cose che vengono in mente leggendo la tua storia. Credi siano doti innate o le hai “imparate” nel tempo?
“La forza è una dote con la quale si nasce, ma come tutte le cose, deve anche essere allenata, soprattutto mentalmente.
La volontà per me è un istinto interiore, appartiene a tutti, ma chi poco ha avuto nella e dalla vita, tende a svilupparla e a seguirla maggiormente rispetto a chi si è sempre trovato tutto pronto. Io di volontà ne ho ancora da vendere… Se volete la metto all’asta!”
Il tuo è stato un inizio difficile a causa di un problema di salute che però ti ha fatto tirar fuori la grinta, se non fosse stato per questo come pensi sarebbe stata la tua vita?
“Tutti noi abbiamo un destino ed è già scritto: penso che se la paralisi corporea sinistra fosse rimasta per tutta la vita, avrei fatto le ParaOlimpiadi! E sono pure mancina!”
Sei mai stata discriminata? Se si per cosa e come hai reagito?
“Se sentirsi dire da un Direttore Tecnico Nazionale a 19 anni che sei “troppo vecchia per fare la ginnasta” può essere considerata una discriminazione, allora ti rispondo Sì! Io ho reagito così: non ho lasciato la Ginnastica, anzi, ho cercato una soluzione per andare avanti.”
L’8 marzo in Piazza San Carlo a Torino si corre per il progetto “Torino Donna”. L’hashtag di questa edizione è #backtomyself, tornare se stessi. Cosa significa per te?
“Al momento non ti so rispondere, sono ancora in cerca di me stessa, nonostante i miei 32 anni! Ma so che ho intrapreso la strada giusta. In generale tornare se stessi significa capire a cosa veramente bisogna dare importanza nella vita, trovare la linfa vitale che ci da modo ogni giorno di avere una giusta motivazione per vivere, essere capaci di amare prima di tutto se stessi. Non ci si deve mai trascurare. Prima di tutto veniamo NOI, chi vorrà e chi ci amerà, ci seguirà!”
Quali sono le cose per te più importanti? Sogni una famiglia o vedi nel crearti una famiglia la tua realizzazione?
“La cosa più importante per me è ricercare Serenità e Felicità. Da qui si può partire per poter vivere una vita al Massimo. Il mondo della Ginnastica mi appartiene e il mio sogno è aprire una Palestra di Ginnastica Artistica tutta mia, dove far crescere piccole creature con gli stessi principi che mi hanno sempre aiutata a lottare nello sport e nella vita, insegnato ad amare tutto ciò che porto avanti con dedizione, impegno, sacrificio e sforzo. Quando vedi che tutti i tuoi sforzi si realizzano, prendono vita e si trasformano in gioia e sorrisi, esattamente in quel momento il cuore si frantuma in tanti piccoli pezzi di felicità e si trova la forza per andare avanti. Ancora più forti di prima!”
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