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Gino Fruizione, una parabola gnoseologica

Creato il 22 marzo 2014 da Stupefatti
Gino Fruizione, una parabola gnoseologicaGino Fruizione ha 30 anni e quand'era adolescente ascoltava un cd al mese. C'era un amico di un amico che aveva internet e scaricava i cd masterizzati da internet. Gino gli dava 4 euro e l'amico dell'amico gli procurava l'album che voleva. Gino Fruizione adolescente si assaporava ogni minimo secondo della musica. Faceva l'amore con l'album in questione, e almeno per un mese di seguito, di continuo. (2) Poi Gino Fruizione si comprò il computer. Si fece internet. 56 kappa e poi Adsl. Cominciò allora a scaricare i file mp3 delle canzoni, costringendo l'amico dell'amico a cambiare business. Gino Fruizione scaricava una, due, dieci canzoni alla volta. Poi album interi. Poi discografie intere. Per un paio d'anni Gino Fruizione scaricò giorno e notte discografie complete di tutte le band possibili e immaginabili, di ogni genere e periodo. Gino Fruizione prima ascoltava un album al mese e con la musica ci faceva l'amore, mentre adesso invece è malato di sveltine e probabilmente - a livello clinico - è affetto da impotenza psichica. Corre ossessivamente da una canzone all'altra, da un artista all'altro, da un genere all'altro. Non ha tempo per niente. Non si gusta più niente. Ascolta una canzone e già pensa alla canzona successiva e a quella dopo e a quella dopo. Gino Fruizione ha un hard disk da mille terabite pieno zeppo di musica scaricata. Miliardi di miliardi di canzoni. Un harem che non lo soddisfa per niente (4). Ma non è mai stato tanto depresso. E' come quando da bambino giocava con il pongo ed erano belle le diverse formine di pongo, ognuna di diversi colori, tutti così pastosi e brillanti. Poi però Gino Fruizione bambino ci giocava, con questo bel pongo colorato, e immancabilmente finiva per sporcare un colore con l'altro, a mischiare tutti i colori tra di loro in un impasto che - mescolìo dopo mescolìo, manipolazione dopo manipolazione - diventava sempre più un unico orribile ammasso informe di colore marrone o grigiastro. E a quel punto giocare non era più bello. (2-3)

NOTE
1) Quelle dell'immagine non sono palle di pongo ma robe di farina senza glutine che sembrano palle di pongo. Il meglio che sono riuscito a trovare su Google Immagini (dal blog La mia vita S-glutinata, spero che i gestori non si offendano per questo uso vile e tendenzioso delle loro immagini).
2) Sta cosa del pongo dai colori belli che poi si mescolano e viene fuori un colore brutto forse è meglio che non la tiro più fuori. Pare una cosa nazista.

3) Per dare un tono a questo post cretino, dico che lo spunto è stata una frase di George Simmel, scritta in un qualche suo saggio sul denaro, che dice più o meno che in città tutti i colori si mischiano e si confondono a tal punto tra di loro fino a diventare tutti come un unico e indistinto grigio (e il denaro in qualche modo c'entra con questo mescolamento, perchè mette tutto sullo stesso piano, distrugge ogni criterio qualitativo, impone il criterio quantitativo per tutte le cose eccetera..vabbè, mica l'ho mai letto sto libro qui...)3-bis) Comunque, sto discorso di Simmel e dei colori e del grigio e del denaro c'è pure da qualche parte in questo post qui: Polvere, parole e bombardamento digitale. 4) Citazione colta. Come nel romanzo di Marquez, "L'autunno del patriarca".

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