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Gioca con la Maestra - i Vincitori

Da Svolgimento @svolgimento
Ed eccoci alla conclusione del gioco dell'incipit. Un primo esperimento che ci pare ben riuscito. Sono arrivati dei pezzi molti belli. Il consiglio di classe ha faticato a scegliere il vincitore: si sono accapigliati (termine forte per molti di loro, ne convengo), hanno discusso, hanno protestato e giudicato. Arrivando così a questo verdetto. 
Si aggiudicano Gianduiotti e Gadgets, nonché la menzione speciale quali vincitori, anzi vincitrici
Gioca con la Maestra - i Vincitori
Noi ci siamo divertiti e credo anche voi a giudicare dalla risposta e dai numerosi messaggi anche su Facebook. Che dire dunque? Grazie a tutti. Avete fatto davvero un ottimo lavoro, inviandoci post molto interessanti. Ci riproviamo ad aprile, con un nuovo incipit e alcune nuove regole in via di definizione. 

INCIPIT"Sherree Rose vedendo che la festa era riuscita perfettamente e che gli invitati ridevano e ballavano si chiese: «Perché qui tutti si divertono e io no!» Sherree non sapeva che in quel momento ogni invitato, nessuno escluso, aveva il suo stesso pensiero."VALERIA BALISTERI
L’amica che era riuscita finalmente a presentare al ragazzo che le piaceva ci aveva ripensato alla prima parola che lui aveva detto, i compagni dell’università ridevano tutti nervosamente per non fare la figura dei musoni e non essere accettati nel gruppo, le amiche d’infanzia scherzavano tra loro per reprimere lo schifo verso tutti quei sudici che Sherree aveva invitato alla sua festa: gente che s’ammazzava di canne in casa d’altri, seduti per terra a bere vino, o ballando che se avessero fatto sesso sul tappeto sarebbe stato meno imbarazzante. A Sherree non restò che afferrare una bottiglia a caso e svuotarla, e poi un’altra e un’altra ancora, l’interno della bocca le diventò gonfio e insensibile e lei si morse fino a sanguinare, sciacquò il sapore dolciastro del sangue con quello secco del gin, mentre la stanza prendeva a ruotare prima in un senso e poi nell’altro, non aveva più la vista, c’erano solo dei puntini luminosi mobili dentro i suoi occhi, o fuori, non capiva, poi il pavimento divenne di nuvola e era più facile fluttuare, forse aveva ancora sete, afferrò nuovamente il bicchiere che le cadde dalle mani senza sostanza, e allora la vertigine divenne solida e multicolore, ogni cosa sfumava: la poltrona dove suo padre si sedeva in interminabili notti davanti alla televisione, il mobile su cui aveva dato una botta col muso a tre anni perdendoci un dente, i deodoranti per ambienti tutti in fila di sua madre, il telecomando per cui litigava con suo fratello, e le facce degli astanti da cui si erano scollate le maschere per lo stupore, fu un cadere lento e senza fine eppure durò un attimo, e poi era finito tutto.

CAROLINA GUERZONI
La contessina sedeva imbronciata sul divanetto, e il suo pregevole corpicino strizzato nel corsetto dell’abito di velluto offriva uno spettacolo assai grazioso a vedersi. Era la padrona di casa, ed aveva circa la metà degli anni del resto dei presenti. L’orchestrina suonava un valzer melenso e le coppie danzavano in tondo sulla pista da ballo, eleganti dame ingioiellate, stagionate ed annoiate, con i rispettivi cavalieri, noleggiati per l'occasione presso agenzie specializzate. I loro distinti consorti, tutti dall'aspetto corpulento ed importante, sostavano vicino al sontuoso tavolo del buffet, sorseggiando champagne e discorrendo di politica e poderi in campagna. Sherree soffocò uno sbadiglio nel fazzolettino di batista, quando vide in fondo al salone un ometto con un vestito a righe, che le sorrise e le si avvicinò saltellano sulla punta dei piedini. I miei omaggi, contessina, le disse. Il suo ricevimento questa sera è assai gradevole, ma, a mio avviso è un poco ingessato. Non le interesserebbe uno spettacolo mai visto prima?Chi è lei? Non ricordo di averla invitata o di averla assunta per intrattenere i miei ospiti, esclamò Sherree. Lasci fare a me, le sussurrò per tutta risposta l'omarino. E mentre nella sala irrompeva una folla di circensi, questo spiccò un salto e atterrò sulle spalle del direttore d'orchestra, interrompendo di colpo il valzer, e gli battè il tacco degli stivaletti sulla testa. Mentre il poveretto si agitava e i musicisti indietreggiavano allarmati, gli ospiti tacquero di colpo. Madame e monsieur, annunciò l'omarino, è con immenso piacere che vi presento ora la celeberrima Compagnia della perdizione. Lo spettacolo inizia ora: ecco la danza del Sicomoro, con venti ballerine e un moro! Gli invitati stupefatti assistettero all'entrata in scena dei danzatori, mentre una nenia arabeggiante si levava nell'aria.La danza del Sicofante, con un orso ammaestrato ed un giovane aitante! Gli spettatori ridevano ed iniziarono ad applaudire, mentre una nebbiolina violetta entrava dalle finestre.La danza della Sicumera, con un maestro russo e la sua giarrettiera! La gente batteva le mani a ritmo, saltava e gridava eccitata, tutti ballavano e scuotevano i fianchi e nessuno si accorgeva di ciò che stava accadendo in quell'istante.La danza del Siceliota, Il mio bracciale!, strillò una signora, qualcuno ha rubato il mio bracciale! Il mio cammeo!, gridò un'altra. La contessa, non c'è più la contessina!, gridò qualcuno. Tutte le luci si spensero.

Tutti gli altri racconti inviati li raccoglieremo, con i vincitori, in uno speciale quadernetto in occasione del Salone del libro di Torino! 

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