Magazine Fotografia
L'Antotipia è stata inventata alla metà del XIX secolo nientepopodimenoche da John Herschel, uno dei padri della fotografia (è lui che ha ideato questo nome, tra l'altro). Si tratta di una tecnica che sfrutta pigmenti estratti da piante, i quali reagiscono alla luce solare (scolorendo), anzi alla componente UV della luce solare stessa. Quindi dopo aver creato il pigmento pestando vari tipi di fiori (da cui il nome della tecnica: anthos in greco significa fiore), o piante, o frutti, lo si stende su carta da acquarello, vi si colloca sopra un positivo (non un negativo perché sono le parti più esposte alla luce a schiarire) o un oggetto, e si espone il tutto al sole per diversi giorni (a volte anche un mese). Et voilà, il gioco è fatto.
Naturalmente le stampe così ottenute vanno possibilmente scansite e convertite in file elettronico, perchè la stabilità del pigmento è molto scarsa. Sebbene esistano Antotipie (rigorosamente conservate al buio) addirittura del secolo scorso, in genere l'immagine, anche se non esposta alla luce, in due, tre anni tende a sparire. Effimera come la bellezza, insomma...
Il Lumen Printing è invece un metodo che sfrutta normale carta da stampa bianco e nero. Anche in questo caso si colloca un negativo o degli oggetti sul foglio sensibile e lo si espone al sole per tempi che variano da mezz'ora a tre o quattro ore. L'immagine è visibile direttamente e -sorpresa!- è a colori! Si tratta di colori provocati dall'ossidazione dovuta all'azione del sole, che dunque non hanno nessun rapporto diretto col soggetto, ma sono suggestivi. Anche in questo caso, se non tenuta al buio, la foto è effimera, e va scansita (e magari elaborata un po' per far uscire colori più puliti e immagini più nitide). Passando il foglio di carta fotografica in un bagno di fissaggio, otterremo uno schiarimento dell'immagine, che però a questo punto diventa permanente, è può essere anche esposta. Una tecnica interessante, che richiede, per essere dominata, molta pratica e sperimentazione. E tanto sole, ovviamente. Ma di questo, al momento, ne abbiamo anche troppo!
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