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Giocare a Golf: il mio Manuale delle Giovani Marmotte – Capitolo 1

Creato il 16 ottobre 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Quando racconto ad amici e conoscenti che gioco a golf, loro di solito restano sorpresi.

Col tempo, infatti, mi sono reso conto che, quando pronuncio la parola “golf”, i miei interlocutori tendono ad associarla immediatamente a concetti come “lusso”, “costo”, “etichetta”, “disagio” e non a “gioco” o “sport”.

A quel punto, la mia passione e la profonda conoscenza del golf mi portano inevitabilmente a spiegare loro che giocare a golf non è così complicato o elitario come credono. E così, dopo qualche minuto che sto lì a “raccontare” di golf, arriva la curiosità e quindi la domanda, la prima, di rito : “Ma quanto costano le mazze”?

PROBLEMA DI MAZZE O PROBLEMA DI COMUNICAZIONE?

A partire dal fatto che le mazze sono quelle che si usano nel baseball, mentre nel golf si gioca con i bastoni (detti “clubs” in terra anglosassone), io credo che il golf soffra da sempre di mancanza di comunicazione o comunque di una comunicazione inadeguata, ma non ho ancora capito se è per incapacità di comunicare o per il desiderio di mantenere questo sport ancora nella sfera del “riservato a pochi”.

Rispetto a questo scenario, Golfprogram e Golf Nazionale, sotto la guida del suo Presidente Filippo Pacelli, realtà golfistiche con le quali ho l’onore di collaborare, sono due casi a parte: sono realtà guidate dalla filosofia del “golf aperto a tutti”, cioè il golf inteso, e da far intendere, come attività sportiva divertente e accessibile.

Fatto sta, però, che mentre nel resto della Terra si gioca a golf né più e né meno come in Italia si tirano calci ad un pallone, nel nostro Paese i non golfisti considerano questo sport ancora molto, troppo inavvicinabile.

Proverò allora a fare un po’ di chiarezza su alcune cose, partendo da una imprescindibile premessa: il golf non è uno sport per tutti. Falso.
Indubbiamente non troverete un campo di golf dietro l’angolo, ma per iniziare, sarà sufficiente volerlo!

Intendo dire che il golf è riservato a chi ha realmente il desiderio di giocare. E cominciamo così a sfatare una falsa leggenda, anzi la più falsa leggenda sul golf, almeno dal mio punto di vista.

GOLF, MA QUANTO MI COSTI?!

Per iniziare a giocare a golf non serve accendere un mutuo. Servono la voglia di provare e un paio di scarpe da ginnastica. Baste cercare (poco) per trovare un “pacchetto” che a meno di 200 euro ti offra gli ingressi ad un campo pratica, 10 lezioni con un maestro federale, le palline per la lezione e l’attrezzatura necessaria. Ti sembra una spesa sostenibile?

(A questo punto della chiacchierata sul golf, arriva la seconda domanda di rito …)

Ma dai? Giocare a golf costa come andare in palestra? Non ci credo…e le mazze?

E ci risiamo con le mazze! Del resto, è naturale che ci voglia del tempo prima di apprezzare la differenza tra un ferro e una mazza o un manico di una scopa. Comunque sia, ti tolgo subito il dubbio: per la tua prima sacca, ci sarà l’imbarazzo della scelta per i ferri da golf! Anche a meno di 300 euro, puoi trovare una sacca con dentro tutto quello che ti serve per le tue “prime volte” a golf.

In realtà, nel golf è buona norma e buona tradizione “guadagnarsi” la propria attrezzatura personale, optando all’inizio per un set di ferri usato, magari facendoti consigliare dal tuo maestro.

Poi, quando sarai diventato più esperto e avrai voglia di toglierti uno sfizio, potrai decidere di spendere da zero a infinito, fino a farti prendere dal “trip” della tecnologia e delle innovazioni delle attrezzature da golf!

Sappi anche che, quando sarai arrivato a quel punto, il golf potrebbe diventare una vera “trappola”. Del resto, se avrai raggiunto quel livello, vorrà dire che avrai anche compreso appieno il senso di quanto sto scrivendo e la bellezza di questo sport-gioco.

;-)

Ricapitolando, quindi, iniziare a giocare a golf non è un problema né un costo inavvicinabile come si pensa spesso, e la tua attrezzatura costerà poco più di una buona racchetta da tennis (evito eventuali paragoni con sci e settimane bianche).

Bene, ma cosa accade adesso?

L’ALLENAMENTO DEL GOLFISTA

Adesso la tua preoccupazione deve essere l’allenamento, un allenamento “come si deve”. Come tutti gli sport, il golf ti richiede un minimo d’impegno fisico, di concentrazione e dedizione, ma in cambio può trasmetterti sensazioni meravigliose, emozioni che chi non ha mai provato l’ebbrezza del green non può conoscere né tantomeno comprendere.

Quando hai iniziato a nuotare hai dovuto imparare stili e prendere brevetti (la piscina era lì, pronta per te, ma saresti affogato…), così come per il tennis, per le “cinture” del Judo e per tutti gli sport che probabilmente hai praticato finora. Non pensare quindi di poter andare sul campo dal golf a tirare da subito bei colpi con i tuoi ferri, nuovi o usati che siano: dovrai fare pratica sul gioco corto, sul gioco lungo e sul putting green (il green vero e proprio, la zona intorno alla buca). Dovrai quindi scendere in campo insieme a qualcuno più esperto (un maestro o un amico) che ti segua e ti dia consigli e lavorare in questo modo per prendere l’handicap.

(Ora arriva un’altra domanda inevitabile in tutte le discussioni sul golf …)

L’HANDICAP NEL GOLF

Handicap?

Si, handicap: un semplice quanto mai geniale escamotage che permette a un giocatore bravo e a una pippa (senza offesa per nessuno, del resto anche io sono ancora una “pippa”) di giocare in coppia, come una squadra. Sempre che il giocatore bravo sia disposto a farlo!

Per spiegarmi meglio, devo prima fare una digressione sul “par”: il par definisce il numero di colpi con i quali devi completare una buca (per esempio, “buca par 3” significa che devi andare in buca con 3 colpi). L’handicap stabilisce la differenza tra il par e il numero di colpi (viene fissato un limite) che si possono eseguire per completare un percorso (definizione impropria, ma sicuramente i non golfisti mi capiranno…).

L’handicap è quindi la “misura” del tuo livello di gioco: un handicap basso identifica un giocatore bravo, mentre un handicap alto (massimo 36, quindi due colpi in più per ogni buca oltre il par) identifica un giocatore alle prime armi.

Ti ricordi quando, da bambino, giocavi sul campetto da calcio con una squadra più debole e gli lasciavate tre gol di vantaggio? Ecco, l’handicap funziona più o meno allo stesso modo.

Ma torniamo sugli step per diventare un bravo golfista e quindi sui costi del golf. Non prima, però, di averti dato il tempo di metabolizzare questo primo capitolo, perciò… ci vediamo al prossimo capitolo!


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