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Giochiamo a Classic Pursuit!

Creato il 28 giugno 2013 da Girasonia76

Giochiamo a Classic Pursuit!

Giochiamo a Classic Pursuit! Titolo: Classic Pursuit
Autore: Giovanni Mariotti
Editore: Et.al 
Pagine: 224
Prezzo: €12,00
Data di pubblicazione: 8 Maggio 2013



Contenuto Classic Pursuit è una raccolta di quiz letterari. Quiz difficili, per gente che ha letto molto; in certi casi, vere e proprie sfide. Si dice che Umberto Eco li abbia risolti tutti, salvo il numero 51; ma risolverne una ventina è già una buona performance. Una volta esauriti i piaceri del gioco, Classic Pursuit può essere letto come un libro di narrativa composto di cento brevi biografie, spesso strane e sorprendenti. Pubblicato per la prima volta nel secolo scorso, Classic Pursuit viene riproposto con pochissimi cambiamenti.


«Gli scrittori non nascono per vivere, ma per scrivere» È da parecchio tempo che voglio parlarvi di questo libro. Non un romanzo né un saggio né un trattato né, che so, un testo scolastico. Un libro che coinvolge il lettore in un gioco. Magari in una sfida verso se stessi o verso altri lettori. Una sorta di Chi vuol essere milionario, ma in veste esclusivamente letteraria. Ancora meglio: un trivial pursuit tutto letterario. Si tratta di Classic Pursuit - 100 quiz difficili per gente che ha letto molto. Come si fa a resistere a un titolo che sembra chiamarci e gettarci il guanto di sfida? Non si resiste. A costo di sbagliare tutti i quiz, a costo di non conoscere neanche una risposta, questo libro doveva essere mio: nel peggiore dei casi, avrei imparato qualcosa di nuovo. Il primo quiz cui mi sono sottoposta è stato allo stand della casa editrice Et.al e ho fallito miseramente. Boccheggiavo alla ricerca non tanto della risposta giusta, ma di una qualsiasi risposta. Il tizio dietro lo stand aspettava un cenno di vita che non fosse solo il rossore per la vergogna che provavo nell'annaspare. Poi la rassicurazione: tranquilla, ti ho sottoposto l'unico quiz cui neanche Umberto Eco ha saputo rispondere. Il viso riprende il suo colorito e il sollievo si impossessa di me. A quel punto il libro aveva fatto il suo sporco lavoro: volevo averlo, non tanto per rispondere quanto per apprendere. Si tratta di cento minibiografie, cento aneddoti riguardanti cento persone famose del mondo della letteratura. Italiane e straniere, di tutti i tempi. Leggendoli capiterà che qualche lampadina si accenda, qualche reminiscenza di studi fatti, ahimé, vent'anni fa, ritorni a galla e mi faccia esclamare: questa la so! Entusiasmo alle stelle di breve durata: per una che so, una trentina vanno via nel più profondo annebbiamento mentale. Ma che spasso! Mettersi alla prova, spronare la memoria, tentare i collegamenti, lanciarsi nel vuoto. Alla fine la risposta non sarà quella, ma ne è valsa la pena. Accanto a questo punto di vista, c'è poi la possibilità di considerare Classic Pursuit come una raccolta di racconti, indiscrezioni o anche pettegolezzi su persone ed epoche. Li si può leggere in ordine sparso o uno dietro l'altro, li si può leggere tutti d'un fiato finché non finiscono o conservarli per assaporarne uno ogni tanto. Io ho scelto la modalità random. Ho il libro sempre a portata di mano e ogni tanto lo apro, leggo un quiz-racconto, e inizio a immaginare quella vita. Non li ho ancora letti tutti, mi piace pensare che domani ne avrò ancora un altro da provare. Mi piacerebbe partire da ognuno di questi racconti e approfondire tutto su quell'autore. Progetto ambizioso, ma non mi pongo un termine: è uno di quei propositi validi per la vita intera.
Vi lascio qui il quiz 60. Prima di googlare la ricerca, mettetevi alla prova. Inutile dire che io non l'ho indovinato.
Se ci fossero stati Dumas e Dickens forse avrei avuto qualche chance in più, ma Mariotti non li ha inseriti. Vi lascio allora questo quiz, intitolato Grandi Speranze (ogni quiz-racconto ha un titolo) dicendovi solo che lo scrittore è famosissimo.
Aquilino il profilo, castani in capelli, la fronte liscia e spaziosa, gli occhi vivaci, i baffi folti, la corporatura a metà tra grande e piccola, e il colorito vivace, più chiaro che olivastro:  questo il suo aspetto, come egli stesso lo descrisse. Un colpo d'archibugio gli aveva tolto l'uso della mano sinistra Questa ferita,  che considerò bella perché ricevuta nella più alta e nobile occasione che abbiano visto i secoli passati e sperino di vedere quelli futuri, mentre militavo sotto le gloriose insegne del figlio del fulmine di guerra, Carlo V di felice memoria,  non fu che la prima delle sue sventure.  Fu schiavo in terra mussulmana e prigioniero per debiti in terra cristiana.   A quarantatré anni rivolse una supplica al Consiglio delle Indie, chiedendo che gli fosse concesso un impiego in America,  fra i tre o quattro al momento vacanti, per esempio quello di tesoriere del Nuovo Regno di Granata o di governatore della provincia di Soconusco in Guatemala o di amministratore delle galere di Cartagena o di podestà di La Paz.   Queste vaste speranze gli attirarono un rifiuto formulato in modo sferzante. Aveva sognato la gloria delle armi e delle lettere, ma, già maturo, continuava a guadagnarsi da vivere come esattore delle imposte. Chi è?

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