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GIOCHIAMO AL TOTONOMINE DI EAV 2.0? - Già partita la corsa alle poltrone da top manager

Creato il 08 novembre 2011 da Ciro_pastore
GIOCHIAMO AL TOTONOMINE DI EAV 2.0? - Già partita la corsa alle poltrone da top managerGià partita la corsa alle poltrone da top managerGIOCHIAMO AL TOTONOMINE DI EAV 2.0?Per la fusione delle aziende del ferro in atto una sorta di corsa Tris delle nomine
È questione di settimane, ma il processo è oramai inarrestabile. La fusione fredda delle tre storiche aziende ferroviarie della Campania è alle porte. Fervono senza sosta i preparativi, molti si affannano per “posizionarsi”, alcuni sgomitano per trovare la giusta gabbia di partenza, qualcuno è già pronto a sgambettare a tradimento il nemico. I presunti papabili ostentano un superiore distacco da queste “miserie terrene”, consapevoli che chi in Conclave entra Papa, spesso ne esce cardinale. Gli outsiders sono protesi, invece, ad ordire trame, sparando ogni possibile cartuccia, pur di rovesciare una situazione che li vede in partenza perdenti. Si prospettano agguati, sfide a singolar tenzone, avvelenamenti e tradimenti, in perfetto stile shakespeariano. La posta in gioco è altissima, di quelle che spinge, chiunque abbia un sia pur minima chance, a vendere l’ultimo brandello di anima al diavolo pur di raggiungere l’agognata meta. EAVFERRO (a proposito, che pessimo nome, ripensateci!!!) o come la chiamo io, con terminologia informatica, EAV 2.0 probabilmente avrà un vertice politico contraddistinto dalla presenza di un Consiglio d’Amministrazione a tre membri che, non è difficile immaginare, saranno individuati fra gli Amministratori Unici uscenti. Anche se vedo, purtroppo per lui, Gennarino I in precario equilibrio, stretto come è fra le difficoltà identitarie della propria corrente politica e la crisi gestionale della più complicata delle aziende in via di fusione.
Al di sotto dell’immancabile livello politico, si apre la corsa alle poltrone da top manager. Ovviamente, le cariche in EAV 2.0 costituiscono solo il primo passaggio in vista della ulteriore evoluzione del processo. Sembra quasi di assistere ad una metafora teologica della Trinità (le tre aziende) che si fa UNO e poi ancora da quell’UNO assoluto si originano nuovamente tre entità separate. Come la dottrina cristiana professa, infatti, il dogma della "trinità" è in relazione alla natura divina: esso afferma che Dio è uno solo, unica e assolutamente semplice è la sua Sostanza, ma comune a tre Persone (aziende nel nostro caso) della stessa numerica sostanza (consustanziali) ma distinte. Le tre "aziende" sono e resteranno, in effetti, ben distinte ma formate della stessa sostanza. Nel nostro caso, la Trinità, come dicevo, prima si ricomporrà e poi si scinderà nuovamente in: Rete, Trasporto e Bad Company (in quest’ultima confluiranno i debiti insolvibili prodotti dalle tre aziende).
Ma a parte la disputa teologica/organizzativa che potrebbe sorgere nell’immediato futuro, ciò che è certo e che ci saranno cariche da distribuire e poltrone da ricoprire: questo è il dogma assoluto. Ed allora, statene pur sicuri, i concorrenti sono già tutti ai nastri di partenza. Come in ogni gara che si rispetti fa d’uopo allestire, da improvvisati bookmaker, una griglia di favoriti con le relative quote, suscettibili di variare con l’approssimarsi della fatidica data delle nomine. I rumors danno ancora per favoriti i manager che ricoprono attualmente ruoli di prestigio nelle tre aziende in fusione. Ma non è difficile immaginare che si profileranno improvvise new entry, che potrebbero scompaginare uno scenario che sembrerebbe oggi predefinito. Come in una corsa TRIS è difficile, ma altrettanto affascinante, imbroccare la terna vincente. Personalmente, più che indicare i tre cavalli su cui puntare, preferisco, per ora almeno, individuarne il profilo. Mi pare ortodosso sostenere che gli equini più titolati abbiano qualche chance in più, ma anche chi parte ad handicap può essere protagonista di uno stupefacente rush finale in dirittura d’arrivo, e magari vincere di un’incollatura. Il cavallo, vincente o piazzato che sia, dovrà riunire in sé doti di velocità e resistenza, unitamente ad una non comune capacità di raccogliere il consenso anche dei cavalli destinati a fare da semplici comprimari, per evitarsi furbesche sgambettate al primo ostacolo serio.
Un cavallo su tutti potrebbe avere queste caratteristiche. Si tratta del famoso destriero Spositus Pomiglianensische dopo aver sviluppato i garretti in giro per tutti gli ippodromi della provincia, pare pronto a correre per il Grand Prix. Certo, il purosangue ha girato molte scuderie prima di affermarsi definitivamente, ma proprio questa sembra essere la sua caratteristica migliore. La gavetta in ippodromi di provincia sembra averlo forgiato alla dura battaglia. Le lotte senza regole lo hanno reso sicuramente più forte dei tanti pur rinomati puledrini che per anni hanno vissuto in stalle confortevoli, dotate di comode mangiatoie basse. Le peripezie di questi anni hanno prodotto anche un’indubbia capacità ecumenica, virtù tanto utile quando si arriva a calcare le piste importanti, sempre irte di insidie nascoste. La lotta per il primato sarà indubbiamente difficile e dall’esito incerto, ma se oggi avessi 10 euro da scommettere li punterei su quel cavallo sicuro ed affidabile.
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnellileggimi anche suhttp://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/

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