votate il sonetto che vi piace di più il tema è ” La vera amicizia”
La vera amicizia di Ylenia Bagatto
La vera amicizia
Le tue mani avrei voluto lasciare,
perché travolto arde adesso il mio cuore,
quando vicino facevi volare
le nostre vite tra risa e stupore.
Erano giorni di vero sapore
l’altro tempo vorrei poter scordare
poiché riprende il mio triste languore
se mi trovo la tua storia a narrare.
Eravamo amici il resto è perduto
la mia vita silenzioso hai salvato
in ultimo abbraccio hai gridato – amica mia-
dall’asfalto lontana mi hai voluto
e in quello scontro il tuo essere è andato:
la mia amicizia ti ha portato via.
All’amicizia di Vittorio Verducci
Cara Tiziana, accolgo questo invito
che mi rivolgi, con piacere immenso,
e con Giovanni d’amicizia un rito
ecco che inizia, nuovo, a dar più senso
a questo nostro vivere, arricchito
d’estrose voglie, di calore intenso,
e che ora va d’altre inventive ardito:
d’un poetar cui molti han dato assenso.
E un nobile convito s’è formato
di tanti amici che si voglion bene,
cin cin, brindiamo allor, facciamo festa:
all’amicizia, al disinteressato
legame che ci fa scordar le pene,
e nulla costa a chi ne fa richiesta.
EGO di TONINO BERGERA
Inesorabilmente, umani al giogo
d’isolamenti capillarizzati
si contorcono, muti, nel gran rogo
che li vede ogni giorno più accecati.
Del benvolere si sbandiera il logo
con gran doppiezza; dei più sfortunati
si ciancia in mille salse, a tutto sfogo,
fra il crepitar di cuori ormai schiantati.
La “solidarietà” riempie la bocca
più dei cannoni che dei bisognosi:
a troppe farse assistere ci tocca.
Vecchi valori, eroi dei dì gloriosi,
vanno in archivio, pratichetta sciocca.
E ad Ego – solo amico - andiamo sposi.
La vera amicizia. di Franco Cecchini
Giovanni mi raccomando ritorna
Diceva Francesco all’amico
Tranquillo la fama già mi orna
Vedrai sarò ancora più fico
Due chitarre parevano corna
E quel treno sapeva d’antico.
Francesco di bianco s’adorna
E ancora non torna l’amico
Dieci venti trent’anni passati
Notizie nemmeno a pensare;
Francesco che naviga in rete
Riscopre con tratti invecchiati
Giovanni la chitarra a suonare
La rete fa giungere alle mete!!
IL LAMPO DEI SORRISI di ROBERTO MESTRONE
Abbiamo colto, come due fratelli,
i fiori e i rovi amari della vita:
tu mi svelavi magici castelli,
io ti schiudevo strade senza uscita.
Ci accostavamo al vezzo dei gemelli
anche allo stadio: accesa la partita,
c’erano drappi uguali sui capelli;
la gente ci osservava divertita.
Adesso sono giunto al mio traguardo,
da qui i sentieri scorrono divisi…
Non mettere dei fiori sui miei marmi;
posa una sola immagine, uno sguardo
che ti ricordi il lampo dei sorrisi
e dica al cuore: «Non dimenticarmi
ANTICHI MARMI“ di Emilianio Buttaroni
A rimirar gli antichi marmi,
ritrovo viva in me la mia radice:
di Giovan dei Medici l’armi,
ed i versi del Sommo alla sua Beatrice.
Ritrovo due penne in fior’ e par che mi piaccia,
ascoltar nel silenzio quel che il vento dice:
giovani di speranza stietti come vinaccia,
al tempo lasciammo scriver l’appendice.
Se il correre delle stagioni ci ha legato,
non posso che il destino ringraziare:
colorando di sorrisi ogni mio giorno.
in due pure la morte abbiam fregato,
con il nostro beato dondolare
perche non c’e’ l’andar senza un ritorno.
Sonetto sull’amicizia di Dolce glicine
Sperando che Ser Jacopo Lentini
non s’abbia nella tomba a rivoltare
con tutti quei Maestri sopraffini,
mi voglio in un sonetto cimentare
per dir che se due cuori son vicini
di nulla ci si deve preoccupare
e si ritorna pure un po’ bambini
quando un amico al fianco puoi trovare.
Ogni tristezza spegne il grigio fuoco
s’accendono i colori della vita
fugge il dolore dentro ad un sorriso.
L’amico inver è come un grande cuoco:
dopo averti la tavola imbandita
della tua gioia gode lieto in viso.
LA VERA AMICIZIA di
(Giovanni Di Girolamo)
Che bella cosa, amici, è l’amicizia!
S’intende: quella pura, quella vera.
Via dagli opportunismi nasce, e inizia
la sua avventura, di bontà foriera.
Appunto, di bontà n’abbia dovizia
il cuor, perchè si possa dir sincera;
se poi di confidenze ci delizia
essa è compagna, e l’anima n’è fiera.
Tristi coloro che di questo affetto
cura non han, nè i benefici suoi:
essi non son che poveri infelici!
Noi, che l’abbiamo in cura ed in rispetto,
questa ricchezza ci godiamo noi.
Ah, che gran cosa è l’amicizia, amici!
Un’esperienza (come fare senza?) di Ulisse Fiolo
Così, un giorno scomparve: stava male,
ma la pietà che aveva per se stesso
non lo lasciò scappare – era di sale;
fu un bene, lo può dire solo adesso:
senza senso ogni cosa e il più normale
gesto di vita, amore non espresso,
non gli riusciva più: ciò che più vale
non era niente – vuoto, senza nesso;
sentiva tutto come morto e eterno
a un tempo, eroi i suoi congiunti e santi
gli amici che lo ressero al suo posto –
finché non ritornò: piano, l’inverno
dell’anima fu sciolto e i nuovi canti,
nel cuore, risuonarono all’agosto.
L’Amicizia di Bianca Casti
Un giorno afoso, bigio, è al cospetto
del cielo muto. E’ audace, sottintesa,
arcana, sincera amicizia, estesa…
e già frasi infinite ti balbetto.
A volte nel suo fluire evolutivo
riscopro con cautela l’amicizia.
Presente è la tua mano che mi vizia,
impertinente è il tuo piglio adottivo.
La nostra passeggiata è un dondolio
che con cautela scava nella mente
e con stupore, affetto restituisce.
Io e te nell’ammiccante mescolìo
ci confondiamo silenziosamente
coccolandoci un poco, ci abbellisce.
L’AMICO PERDUTO di Domenico Cappelli
Già nell’infanzia dividemmo i giochi,
tra i compagni soltanto te cercavo,
se in italiano eri tu il più bravo
…a far di conto come me eran pochi.
tu eri Bartaliano, io ero di Coppi/
tu tifavi Juventus, io la Roma,
ma sempre pronti a spartire la soma
o allegri e spensierati sotto i pioppi.
Giunse l’età in cui si spicca il volo
ed il destino ci spinse lontani
a svolgere ognuno il proprio ruolo.
Vorrei ancora stringerti le mani,
sai quante volte son rimasto solo
e t’ho cercato per dirti: rimani!
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