Quello che la domenica era per il resto della settimana, era il Natale per il resto dell’anno. In quel giorno le autorità carcerarie mostravano un minimo di benevolenza nei nostri confronti; non dovevamo andare alla cava, e avevamo il permesso di acquistare qualche dolce. Al posto del tradizionale pranzo di Natale, la sera ci offrivano una tazza di caffè supplementare. La direzione ci consentiva di organizzare un concerto, alcune gare e una recita. Il coro era il nostro pezzo forte. Lo dirigeva Selby Ngendane, militante del Pac, già membro della Lega giovanile dell’Anc, che era un intrattenitore nato, dotato di una bella voce e di grande sensibilità musicale. Era Selby che sceglieva le canzoni, le arrangiava, designava i solisti e dirigeva l’esibizione. Il concerto si svolgeva la mattina di Natale nel cortile e i tradizionali canti di Natale inglesi si mescolavano con quelli africani, tra i quali alcune canzoni di protesta che le autorità non conoscevano oppure fingevano di non conoscere. Il nostro pubblico erano le guardie, che apprezzavano il concerto quanto noi. Prima di entrare in carcere, Ngendane era stato considerato quasi insignificante, dal punto di vista politico; ma quando fu dentro mostrò realmente la sua tempra. In carcere fa bene avere attorno persone con un carattere gioioso, e Selby indubbiamente lo aveva. -Nelson Mandela-
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L A G I O I A D E L L A L O T T A
Il sessantotto è stata una ribellione
contro lo stato di cose esistenti.
Produsse consapevolezza:
la persona subalterna
poteva diventare classe dirigente.
Questo nella istruzione
ma ancora di più nelle fabbriche
con le lotte dell’autunno caldo.
Quelle conquiste reali
normative e retributive
assieme ai sogni di liberazione
furono sconfitti dal potere.
Altra cosa
è parlare dell’istruzione
dei tempi odierni:
il potere non ha interesse
di attrezzare i cervelli per pensare
autonomamente con fantasia.
Oggi è sufficiente
addomesticare i cervelli
ad essere capaci di utilizzare le merci
ed essere tutti dei consumatori
in questa èra nella quale il mercato
è il sovrano assoluto.
Oggi i giovani, studenti, lavoratori
se lottano uniti
certamente saranno felici
come quelli del sessantotto
e dintorni.
-Renzo Mazzetti-
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