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Gioioso

Creato il 13 ottobre 2011 da Renzomazzetti

prigione.

 Quello che la domenica era per il resto della settimana, era il Natale per il resto dell’anno. In quel giorno le autorità carcerarie mostravano un minimo di benevolenza nei nostri confronti; non dovevamo andare alla cava, e avevamo il permesso di acquistare qualche dolce. Al posto del tradizionale pranzo di Natale, la sera ci offrivano una tazza di caffè supplementare. La direzione ci consentiva di organizzare un concerto, alcune gare e una recita. Il coro era il nostro pezzo forte. Lo dirigeva Selby Ngendane, militante del Pac, già membro della Lega giovanile dell’Anc, che era un intrattenitore nato, dotato di una bella voce e di grande sensibilità musicale. Era Selby che sceglieva le canzoni, le arrangiava, designava i solisti e dirigeva l’esibizione. Il concerto si svolgeva la mattina di Natale nel cortile e i tradizionali canti di Natale inglesi si mescolavano con quelli africani, tra i quali alcune canzoni di protesta che le autorità non conoscevano oppure fingevano di non conoscere. Il nostro pubblico erano le guardie, che apprezzavano il concerto quanto noi. Prima di entrare in carcere, Ngendane era stato considerato quasi insignificante, dal punto di vista politico; ma quando fu dentro mostrò realmente la sua tempra. In carcere fa bene avere attorno persone con un carattere gioioso, e Selby indubbiamente lo aveva. -Nelson Mandela-

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L A    G I O I A   D E L L A    L O T T A

Il sessantotto è stata una ribellione

contro lo stato di cose esistenti.

Produsse consapevolezza:

la persona subalterna

poteva diventare classe dirigente.

Questo nella istruzione

ma ancora di più nelle fabbriche

con le lotte dell’autunno caldo.

Quelle conquiste reali

normative e retributive

assieme ai sogni di liberazione

furono sconfitti dal potere.

Altra cosa

è parlare dell’istruzione

dei tempi odierni:

il potere non ha interesse

di attrezzare i cervelli per pensare

autonomamente con fantasia.

Oggi è sufficiente

addomesticare i cervelli

ad essere capaci di utilizzare le merci

ed essere tutti dei consumatori

in questa èra nella quale il mercato

è il sovrano assoluto.

Oggi i giovani, studenti, lavoratori

se lottano uniti

certamente saranno felici

come quelli del sessantotto

e dintorni.

-Renzo Mazzetti-

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