“Quella di quest’anno è stata l’edizione della svolta”, afferma Giordano Sangiorgi, patron del Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti, che si è svolto dall’1 al 4 ottobre a Faenza e che il 5 novembre sbarcherà a Pescara nell’ambito del Festival delle letterature dell’Adriatico, col Super Mei Circus. A un mese di distanza è tempo di bilanci: “È stato quello della svolta legata ai giovani artisti emergenti, ai produttori e ai promoter under 30 che stanno costruendo il futuro della musica italiana, e lo considero un successo perché siamo riusciti a far dialogare realtà diverse, con un forte appeal per il mondo giovanile e un’amplissima partecipazione di pubblico che ha riempito i numerosi spazi dedicati al live nella città”. Erano oltre 300 le band presenti e 1500 i musicisti che si sono avvicendati sui 40 palchi allestiti nella cittadina romagnola, che in questi giorni diventa una sorta di Paese dei Balocchi per gli appassionati di musica – registrate 20 mila presenze, nonostante il tempo in quei giorni non sia stato magnanime – che hanno la possibilità di assistere gratuitamente ai concerti che si svolgono in ogni angolo di Faenza, cittadina di provincia che punta molto più in alto della provincia stessa.
Perché il Mei oramai è diventato un punto di riferimento nel suo settore e se ciò è stato possibile è anche grazie allo slancio che un luogo come Faenza offre a iniziative ambiziose come questa. Da segnalare soprattutto la grande apertura della Siae verso il mondo della musica emergente, dopo aver reso gratuita l’iscrizione agli editori e autori under 30, il presidente della Siae Filippo Sugar durante un incontro pubblico ha dichiarato che si impegnerà ad aumentare le borse di studio ai giovani, a inserire sgravi fiscali per i club live che fanno musica dal vivo originale e inedita, a sostenere il Mei e la sua ricca rete dei festival per emergenti e i workshop per gli emergenti a livello territoriale con l’intento di sviluppare sempre più le connessioni del mercato musicale facendo sì che i giovani possano affacciarsi a questo mondo con più agevolazioni e ancora più formazione.
Sangiorgi, quest’anno sono stati raggiunti diversi obiettivi ambiziosi: da dove vogliamo partire?
Innanzitutto dal fatto che il Mei, insieme con AudioCoop ha realizzato una società di collecting per produttori e artisti indipendenti che per la prima volta riconosce tale ruolo ufficialmente nella ripartizione dei diritti connessi permettendo a chi si ritiene indipendente realmente tout court di affidarli a noi e non a chi si occupa solo di major o solo di business.
Avete ottenuto anche una vittoria contro le grandi piattaforme.
Già, con la WIN abbiamo vinto alcune battaglie a livello mondiale contro le piattaforme multinazionali globali, impedendo a YouTube e Apple di svendere gratuitamente il catalogo degli indipendenti online e impedendone la cancellazione, facendo in modo che le risorse così arrivassero solo a loro.
Molto importante anche l’accordo stipulato con la Siae.
Esatto, dopo alcuni anni finalmente siamo riusciti a giungere a un positivo rapporto con la Siae, ottenendo la grauità di iscrizione per i giovani autori ed editori under 30 e le start up editoriali, oltre agli sgravi in occasione della Festa della Musica e del Record Store Day, e con il ministro Franceschini il Tax Credit da parte del governo per chi ha prodotto opere prime nel 2014. Ora si sta lavorando a nuove conquiste che sono quelle indicate da Filippo Sugar presidente della Siae.
Il Mei in generale come si pone politicamente? Il governo Renzi come lo giudichi dal punto di vista culturale?
Mi sembra che il ministro della Cultura Franceschini sul versante dell’attenzione alla musica sia più attivo rispetto a chi l’ha preceduto. Il cambio di rotta della Siae è dovuto alla sua firma dell’equo compenso che comporterà maggiori introiti ai danni delle multinazionali della telefonia e dei device mobili, in favore delle società di raccolta di diritti, che dovranno almeno per un quarto investire sui giovani artisti emergenti. E poi Franceschini ha dimostrato una particolare attenzione verso il jazz creando un fondo apposito straordinario. Certo, c’è ancora tanta strada da fare come un rinnovamento in Rai, la creazione di un fondo per gli emergenti, stabilire le quote in radio e tv per la nuova musica italiana e per gli esordienti come avviene in Francia, ma ci sono le premesse come si è visto dal convegno un Patto per la Musica dal Vivo a Milano a quale abbiamo aderito come Rete dei Festival.
Cos’è che ti è piaciuto maggiormente dell’edizione del Mei 2015?
Mi è piaciuta la grande trasformazione del MEI che grazie alle sue aperture soprattutto ai giovani posso dire che si sia ringiovanito: è stato un Mei under 30, con i nuovi produttori, artisti e operatori del settore indipendente ed emergente legati al web, come lo era stato esattamente 20 anni coi giovani produttori artisti e operatori del settore indipendente di allora legati al mercato del supporto fisico. Questo ha portato una grande ventata di novità, di idee, suggestioni, creatività ed entusiasmo impagabili, che ci proiettano dopo avere chiuso il tradizionale Mei legato alla discografia indipendente e al vecchio sistema indie con la Festa dei 20 anni a Roma e di aprire un nuovo corso , il #nuovoMEI , che sarà, ora a bocce ferme, analizzato e approfondito per decidere come proseguire, dandolo in mano alle nuove generazioni come già accaduto quest’anno.
Qual è stato secondo te il momento più importante dell’edizione 2015?
Beh sicuramente quando il presidente della Siae Sugar ha affermato che vuole realmente innovare il settore assieme a noi e noi siamo al suo fianco per creare una grossa sinergia tra tutte le società di collecting italiane per presentarci forti e non divisi, sul mercato libero europeo dei diritti che rischierebbe altrimenti di cancellarci se ad esempio creassero ad hoc uno YouTube dei diritti.
E la carovana del circo musicale Mei nel frattempo sbarca a Pescara, in occasione del Festival delle letterature dell’Adriatico, che si terrà dal 5 al 7 novembre, portando con sé tutta la sua carica emotiva e artistica: giovedì 5 novembre si svolgerà un reading letterario con Pierpaolo Capovilla leader de Il Teatro degli Orrori dedicato a Pierpaolo Pasolini nel 40esimo dalla morte intitolato “Le Religioni del Mio Tempo” con il patrocinio del Mibact – Comitato Pasolini; venerdì 6 novembre si svolgerà il Super MEI Circus con Dada Circus, Paolo Zanardi e Giovanni Truppi, vincitori dei Premi Freak 2015 al MEI 2015, mentre il 7 novembre sarà ospite della rassegna del Super Mei Circus il poeta Guido Catalano.
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