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Domenica 15 Giugno 2014 19:13 Scritto da Rita Bimbatti
-Un rumore così forte e strano, chissà...da dove può venire? -pensò tra se e se Giorgia.
Ultimamente aveva letto troppi libri di fantascienza, storie di alieni di altri pianeti.
-E se ne avessi uno rintanato sotto il mio letto? – mormorò a bassa voce.
Si fece coraggio, alzò piano la coperta e piegò la testolina verso il pavimento. Una lieve luce che s'infiltrava attraverso le tapparelle abbassate, le fece scorgere un qualcosa di scuro raggomitolato proprio sotto il letto e appostato dalla parte dei piedi. Si ritirò immediatamente, coprendosi tutto il viso con la coperta.
-Oddio! Lo sapevo! Il mostro della notte è venuto a trovarmi! Ora cosa faccio? – pensò la piccola.
Voleva urlare, chiamare la mamma e il papà che dormivano nella camera a fianco, ma la voce non le usciva. Passarono alcuni minuti, la bimba riprese un po' di coraggio, e ritornò alla carica. Si spostò leggermente senza fare rumore verso il basso e piegò la testa. La cosa nera era ancora là, nella stessa posizione: anzi, le pareva di vedere anche due braccia che fuoriuscivano dalle parti esterne. Rimase qualche secondo immobile e trattenne il respiro. Da dove sbucava quel mostro sotto il suo letto? Cosa poteva mai volere da lei, così piccola ed indifesa? Nel mare di questi pensieri che la tormentavano, dopo quasi due ore Giorgia prese sonno. Quando riaprì gli occhi, vide la luce del giorno che illuminava il corridoio, e sentì i passi della mamma che saliva le scale.
-Mammina! Stai attenta! C'è un mostro sotto il letto, e ha anche le braccia! –urlò la bimba.
-Davvero? Adesso vediamo- fece la mamma, tranquilla, e si piegò a terra per vedere meglio.
-Ma guarda te! Ti ho trovato! - esclamò. A Giorgia vennero i sudori, chissà cosa poteva essersi rintanato tutta la notte. La mamma, con un sorriso sulle labbra, tirò fuori la tuta blu della piccola, che aveva cercato per una settimana. Era stata tolta e gettata là sotto per un po' di tempo.
-Non è possibile! Io non ho dormito per una tuta...- fece Giorgia.
-Già! – sorrise la mamma.
-E ora sbrigati, altrimenti la colazione si raffredda!