Magazine Diario personale
L'altro giorno ho scritto un post in cui parlavo della pavidita' del nostro popolo prendendo ad esempio Schettino ovviamente evitando di generalizzare ma ci sono situazioni che hanno visto nel tempo protagonisti nostri connazionali che ci mondano almeno in parte da quella che e' la nostra natura di popolo sicuramente non leonino.
In questi giorni si e' celebrato il giorno della memoria,tutti sappiamo di cosa si tratta,l'olocausto patito dal popolo ebraico durante la follia nazista e fascista nella seconda guerra mondiale.
Ogni anno in qualche televisione ritrasmettono un film che parla di un grande italiano.
Giorgio Perlasca.
Ogni anno guardo questo film con la pelle d'oca,gli occhi gonfi e un incazzatura addosso per come la natura umana si manifesti col suo volto piu' vile ed abbietto.
Il protagonista nel film e' Luca Zingaretti,il protagonista del commissario Montalbano per capirci.
E' bravissimo e si vede che la parte gli era entrata dentro,non sempre capita agli attori.
Giorgio Perlasca era un fascista della prima ora,volontario in Spagna e Abissinia che nel 1944 si trovava a Budapest lavorando per una impresa italiana che importava bestiame.
Siamo nel periodo storico in cui l'Asse sta' perdendo colpi sopratutto grazie agli uomini e alle donne dell'Armata Rossa Sovietica che dopo Leningrado ha iniziato una travolgente avvanzata ricacciando indietro i tedeschi e i loro alleati romeni e ungheresi (noi....ci eravamo gia' sfilati...) .
In citta' ci sono nazisti e un corpo di polizia ungherese che e' l'equivalente delle SS,una manica di assassini.
Il Raich ha bisogno di braccia e si organizza cosi' il rastrellamento di tutti gli ebrei per deportarli nei campi.
Perlasca si trova in mezzo alla situazione quasi per caso,voleva tornare in Italia,gli italiani dopo l'armistizio non erano popolari dove c'erano i nazisti e si ritrova a difendere questi ebrei.
Si ricorda che in Spagna Franco in persona gli aveva dato un papel in cui di suo pugno aveva scritto che grazie ai servizi resi alla Spagna in qualunque punto del mondo si fosse trovato avrebbe sempre potuto contare sui favori iberici.
A quei tempi a Budapest i paesi neutrali;Spagna,Svezia,Svizzera,Portogallo,Vaticano ospitavano e proteggevano come potevano gli ebrei in case che godevano dell'extraterritorialita' ma spesso questo non era sufficente.
Lui va all'ambasciata spagnola dove ottiene passaporto e visa per andarsene,ma vuole salvare gli ebrei.
Quando l'ambasciatore spagnolo lascia la citta',i sovietici erano vicini e mal disposti verso gli spagnoli,lui resta e con credenziali false si nomina Console spagnolo tenendo aperta la sede diplomatica e garantendo protezione.
In questo modo salva migliaia di vite e quando i sovietici sono alle porte offre salvacondotto al capo della milizia ungherese in cambio del mancato posizionamento di mine all'interno del ghetto ebreo salvando cosi' di fatto 70000 vite.
Coi sovietici in citta' riesce a fuggire,da console spagnolo (anche se taroccato) sarebbe stato impiccato,la Spagna era un paese fascista,e torna in Italia.
Questo Eroe sparisce nel nulla,avrebbe potuto grazie a tutto cio' che aveva fatto vivere in modo agiato invece lo ritrovano a Padova nel 1988 alcune donne ungheresi che lui aveva salvato,fa una vita piu' che modesta.
Nel 1990 Deaglio racconta la sua storia Minoli lo invita Mixer dove per la prima volta,parla con immensa modestia di tutto cio' che aveva fatto.
Italia,Stati Uniti e Spagna lo celebrano con gli onori dovuti e Israele lo nomina uno dei 36 giusti..
Questo eroe silenzioso la cui storia andrebbe insegnata ai bambini nele scuole e' uno degli esempi di cui il nostro paese ha davvero bisogno.
Giorgio Perlasca.
Uno dei 36 giusti.
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