La concorrenza ai giornali stampati non la fa l’informazione online, ma la pubblicità online.
Il Chicago Magazine propone un’interessante analisi tesa a sfatare un mito duro a morire, ovvero che la crisi delle testate stampate (in Usa), vada addossata interamente all’avvento di internet e del “tutto gratis” online.
In realtà, prove alla mano, la caduta di lettori e abbonamenti a livello nazionale è proseguita costante da almeno un paio di generazioni. E semmai la colpa di internet è solo quella di aver portato via gli inserzionisti più tradizionali.
È invece vero che gli introiti pubblicitari dei quotidiani hanno iniziato a diminuire davvero a partire dal 2000, in contemporanea con l’ampia popolarità acquisita dal web, per poi scendere in picchiata fino agli ultimi anni. Tendenza comunque prevista e prevedibile, come per l’arrivo di ogni nuova tecnologia, con la scomparsa del margine di guadagno intorno al 20-40 per cento garantito dalle comuni inserzioni.
A c. di Marta Di Cristoforo & FM. Tratto da “Forse forse… non è internet a uccidere i giornali (in USA)“, di Bernardo Parrella, su Lsdi.it.