Voglio raccontarvi una favola, che è ambientata nei giorni nostri, esattamente tra agosto e settembre 2010. La favola inizia nei titoloni dei telecinegiornali.
L'Aquila, torna la pauraLa terra torna a tremareTornano le scosse
Ebbene cari lettori e care lettrici, come potete notare si fa un uso spropositato del verbo tornare (evidentemente ai giornalisti televisivi è tornata la memoria). Chi non abita qui, chi non frequenta i blog, avrà pensato che la terra sia tornata a tremare dopo 14 mesi di silenzio. Sbagliato: la terra ha sempre tremato, gli esperti lo chiamano sciame sismico e rientra nella normalità dopo un evento come quello del 6 aprile. La paura non è tornata perchè non se n'è mai andata, soprattutto per chi è costretto ancora ad abitare in edifici inagibili (cioè quelle migliaia di disgraziati ai quali non è stato assegnato un nuovo alloggio).
La favola prosegue nelle dichiarazioni degli uomini del fare, Enzo Boschi e Guido Bertolaso (da queste parti meglio conosciuto come Bertoladro). Il primo, direttore dell' INGV, ha pensato di far preoccupare tutti dicendo che le abitazioni nelle zone sismiche sono costruite male (ha scoperto l'acqua calda) salvo poi correggere il tiro dopo qualche giorno e minacciando addirittura di oscurare il portale che riporta tutte le scosse. Mi sono ricordato che Boschi è uno degli indagati per il mancato allarme dell'anno scorso, uno che in parole povere dovrebbe avere qualche scheletro nell'armadio e che quando era il momento non disse nulla riguardo alle costruzioni. Si vede che anche a lui è tornata la memoria. San Guido martire invece, nel corso di una visita segreta (perchè è meglio che non si faccia vedere) in uno dei paesi più colpiti dal terremoto ha detto che ci sono sempre degli imbecilli che creano ALLARMISMI INGIUSTIFICATI. Le stesse parole che pronunciò l'anno scorso e sappiamo tutti cos'è successo.
La favola continua con un altro titorno: quello alla realtà dei politici. Forse dopo la visione del TG1, forse dopo un'apparizione mistica il sindaco dell'Aquila si rende conto che i cantieri nel centro storico non sono fatti con le giuste misure di sicurezza e blocca tutto. Per qualche giorno il centro è rimasto chiuso. Si è svegliato pure il presidente della regione, quello della provincia. Poi si sono assopiti nuovamente ma diamo tempo alle cose: possono sempre rinsavire.
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