Giornalisti professionisti: errori nell’esame di Stato

Creato il 03 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: nicolasnova / Flickr / CC BY 2.0.

Polemiche durante l’ultimo esame di Stato per diventare giornalisti professionisti. A detta del sito de l’Espresso, le prove consegnate ai candidati per sostenere l’esame sarebbero state macchiate da vistosi errori concettuali. Errori piuttosto seri come “il pubblico ministero deciderà se convalidare o meno il fermo”, nel quale va considerato che non è ovviamente il pm a poter convalidare o meno il fermo, dato che è l’accusatore, ma il gip (giudice per le indagini preliminari). Sono poi state presenti anche altre inesattezze, come nomi scritti sbagliati e citazioni riportate in maniera errata. Errori che, secondo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, non hanno penalizzato nessuno: “abbiamo avvisato gli iscritti per due volte in aula. Ci sono bocciature per aver scritto ‘nazzisti’, ‘il cimitero ha detto’, o ‘il fermo di arresto’. Sono comunque errori che fanno riflettere e gettano polemica su uno degli ordini professionali da sempre tra i più contestati, non da ultimo per le regole di ammissione. L’esame di Stato per poter diventare giornalisti professionisti costa 400 euro “per sostenere i costi della commissione e della sala dell’Ergife (visto che gli esami si tengono sempre all’hotel Ergife di Roma). A volte l’Ordine deve anche integrare le quote con fondi propri”, spiega sempre Iacopino. La commissione, invece, è composta da due magistrati, scelti dalla corte d’appello di Roma e da cinque giornalisti professionisti, segnalati dagli ordini regionali e dai consiglieri nazionali. La percentuale di bocciati è piuttosto alta, in questa sessione d’esame, la 115esima, la percentuale è stata del 44%. 


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