Parliamo un pò di giornate dedicate: il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Non che ami molto questa smania di destinare una giornata per ricordare un certo fatto, come in questo caso. La violenza da qualunque parte arrivi e in qualsiasi direzione vada è da annullare.
Sempre…
Confesso candidamente che sino ad un paio di anni fa non sapevo il perchè fosse stata scelta questa data, poi il caso volle che al cinema vedessi il film La rivoluzione delle farfalle (o qualcosa del genere, non ricordo bene, ricordo che un’interprete era l’attrice che interpretò Frida Kahlo)
Dato per certo che era un film tratto da un libro mi andai a leggere il suddetto che si intitolava “Il tempo delle farfalle” di Julia Alvarez. Un libro da leggere veramente.
L’autrice fa rivivere la storia di tre ragazze che ridono, giocano, amano, pensano, pregano, che si ribellano e lottano, e hanno paura…donne in tutta la loro fragilità e forza. Furono uccise proprio perchè lottarono contro il dittatore di Santo Domingo, Trujillo, (siamo nel 1960) che uccideva chi gli si opponeva, come queste tre sorelle Minerva, Patria e Maria Teresa Mirabal, nome di battaglia “les mariposas” (le farfalle), il 25 novembre, appunto.
Da qui la giornata dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne indetta dall’ONU nel 1999. L’unica sorella sopravvisuta alla strage di nome Dedè è diventata con il tempo la loro testimone.
Mi chiedo: le mostre che si organizzano per questa giornata perchè vengono fatte solo per un dato periodo? Perchè non vengono organizzate tutto l’anno? Perchè si affiggono manifesti, lungo le strade o sulle case da ristrutturare, di donne che fanno attizzare e rallentare i maschietti, e non affiggono invece i manifesti di queste donne violentate e ferite? Si deve aspettare il 25 novembre per parlarne?
Tutti buoni il 25, poi il 26 le pestiamo nuovamente di botte?
Ipocrisia…
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