Oggi è il Giorno della Memoria.
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche (l’Armata Rossa), in marcia verso Berlino, raggiungevano la città polacca di Auschwitz trovandosi di fronte a uno dei tetri campi di concentramento in cui il Regime Nazista portava avanti la sua folle e atroce strategia di sterminio del popolo ebreo.
L’articolo 1 della legge n. 211 del 2000 recita:
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Non ci sono parole per descrivere l’orrore, il dolore, la disperazione che il popolo ebraico ha subito per mano dei nazifascisti ed è doveroso ricordare quei momenti disperati, perché non accadano più nefandezze come queste. Voltare le spalle alla storia significa chiudere gli occhi sul proprio futuro.
In questi giorni, in tutto il mondo, sono state messe in atto iniziative per ricordare quei giorni che così profondamente hanno segnato la prima metà del Novecento; per chi fosse interessato, a Palermo, a Palazzo Sant’Elia (in via Maqueda, 81), da oggi e fino al 5 marzo, sarà possibile visitare una mostra dal titolo “Middel Yeast”, che ospita le opere di ventidue artisti di origine israeliana, alcuni dei quali hanno vissuto sulla loro stessa pelle gli orrori del genocidio e dei campi di sterminio.
Per non dimenticare!






