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Giornata mondiale del rifugiato

Creato il 19 giugno 2014 da Agueci

Tante storie ma ognuna è speciale

Come ogni anno, il 20 giugno si celebra la Giornata mondiale per il rifugiato ed è l’occasione per soffermarsi sul fenomeno che ormai coinvolge nel mondo oltre 45 milioni di migranti forzati, di cui oltre 15 milioni rifugiati; in Italia sono circa 60mila i rifugiati. Istituita nel 2001 dall’Onu per commemorare i 50 anni dall’approvazione della Convenzione dei profughi (1951). Il tema di quest’anno è ‘Una storia dietro ogni numero. Ogni storia merita di essere ascoltata’. Ha come obiettivo prioritario la sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale sul tema della protezione internazionale e delle migrazioni forzate in tutti i suoi vari aspetti. Il riconoscimento, così recita la Convenzione all’art. 1, può essere chiesto da chi, nel Paese d’origine, ha subito persecuzioni personali e dirette per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche ovvero hanno fondato e ragionevole timore di subire tali persecuzioni nel caso in cui vi facciano ritorno.

La Giornata si appresta a vivere un momento critico e drammatico, segnato da terribili conflitti ancora aperti e, di conseguenza, da migliaia di persone in fuga edha un particolare significato sia per i numerosi sbarchi, 55mila circa dal 1° gennaio a oggi, e sia per la situazione gravosa che ha investito particolarmente la provincia di Trapani, ormai al collasso.

Un dato allarmante è che mentre prima arrivava sulle nostre coste una componente soprattutto maghrebina, oggi c’è un numero sempre più crescente che proviene dalla Siria, dall’Eritrea e dalla Somalia, dall’Egitto, dal Sub Sahara in genere: Nigeria, Mali, Senegal, Gambia, Guinea, Ghana, Costa D’Avorio, Sudan, Sierra Leone, Liberia, Ciad, Congo, da nazioni per la maggior parte in guerra, come la Palestina e l’Iraq, dal Pakistan e dallo Sri Lanka. I Paesi d’imbarco sono la Libia, l’Egitto e la Turchia.

Un altro dato preoccupante è che tra gli ultimi arrivi vi sono oltre 4mila minori (30mila circa in Italia) non accompagnati; strappati ai loro affetti e abitat naturali, destinati a essere già ‘maturi’ e a dover affrontare la vita assumendosi responsabilità che sovrastano le loro possibilità.

“La nostra accoglienza è cresciuta tanto - ha detto il prefetto Leopoldo Falco in conferenza stampa -. Un’ondata di arrivi mai visti si è abbattuta sulla Sicilia. La popolazione siciliana sta facendo il massimo per supportare un peso enorme e per dare una risposta adeguata ed umana”. Anche l’interesse della criminalità è stato bay passato: “Ho rivelato un interesse della criminalità - dichiara il Prefetto - e per scongiurare l’interesse della mafia, abbiamo privilegiato il modello della comunità famiglia, molto presente nel territorio, che è quella che funziona meglio”. In provincia sono a Castellammare del Golfo, Marsala, Partanna, Salemi, Trapani, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Mazara del Vallo, Valderice, in tutto 27 Cas (Centri di accoglienza straordinari) aperti, ma non bastano più ad accogliere gli oltre 2.100 persone, quasi tutti rifugiati e chiedenti asilo politico.

La solidarietà nazionale e sovranazionale è, per tutti, singoli e governi, una strada da percorrere senza sprecare più del tempo. È urgente accelerare e potenziare i lavori dell’unica Commissione (il ministro Alfano nei giorni scorsi si è impegnato a portarli a 50 in Sicilia), ove gravitano anche le richieste delle province di Palermo ed Agrigento, al fine di rilasciare lo status di rifugiato e snellire l’intasamento delle strutture.

SALVATORE AGUECI


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