Nel 2003 il Social Forum Mondiale di Porto Alegre in Brasile, e nel 2004 a Mumbai in India, l'assemblea studentesca mondiale ha ripreso questa giornata trasformandola da momento prettamente celebrativo, a occasione di lotta.
Quest'anno anche Occupy Wall Street ha rilanciato il 17 novembre, come data non solo studentesca (http://retedellaconoscenza.it/news/401-occupy-wall-street-rilancia-il-17-novembre.html) che attraverserà tutti gli Stati Uniti d'America.
Le mobilitazioni si svolgeranno in gran parte d'Europa. Dalla Spagna, per rifiutare l'università della precarietà e per un servizio pubblico di qualità, alla Germania, con decine di cortei in tutte le regioni. Gli studenti saranno in piazza anche in Sud America e in Cile.
Lo scorso anno in Italia oltre 200.000 studenti scesero in piazza in tutt'Italia, riavviando la mobilitazione dell'autunno caldo degli studenti. Quest'anno potrà essere l'occasione per un grande rilancio del movimento, non solo studentesco. Dopo lo sciopero generale del 6 settembre, la grande giornata di mobilitazione studentesca del 7 ottobre, l'esperienza di #occuparebancaditalia e soprattutto il 15 ottobre è necessario un grande giorno di lotta che lanci una mobilitazione che aldilà delle forme sia permanente.
Solo dalle scuole e dalle università può ripartire in Italia un grande movimento di contrasto alla crisi globale, alla dittatura dei mercati e a una classe dirigente che in Italia come altrove sta saccheggiando il presente e distruggendo il futuro. Noi studentesse e studenti il 17 novembre dovremo chiamare a raccolta il 99% della popolazione, quel 99% cui viene imposto di pagare la crisi.
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