Giornata n.14

Creato il 29 novembre 2010 da Gianlucaciucci
Giornata di frenate e franate la quattordicesima giocatasi su due giorni (troppo lusso) ma in diverse stagioni a giudicare dalle immagini.
 Frena il Milan che gioca bene a Genova ma che viene raggiunta sul pareggio dalla Sampdoria, grazie al solito Pazzini, in una partita che ha vista il momentaneo appannamento di Ibra e il risultato lo ha testimoniato matematicamente, quasi come il verde. Verde, inteso quello del rettangolo di gioco, che non vede più da titolare Ronaldinho ed è la sesta volta di fila. Anche sabato pochi minuti in campo e molti seduto in panchina, così il sorriso se ne va e il futuro del brasiliano è sempre più lontano da Milano, dato che persino Berlusconi avrebbe accettato l'accantonamento del suo (ex) pupillo.
 Frena la Lazio contro il Catania e ringrazia il piedaccio di Potenza che sbaglia l'appoggio nel contropiede finale 4 contro 2, oltre al piedino fatato di Hernanes che aveva pareggiato l'iniziale vantaggio degli elefantini, firmato dallo stacco imperioso di Silvestre. Lazio che paga pegno contro le squadre arroccate in difesa, come accaduto a Parma, mancando di panzer d'attacco e in generale di fisici potenti in rosa. Problema, quello della mancanza di panzer, che ha anche la Juventus che frena a sua volta contro la Fiorentina. I viola si trovano in vantaggio già dopo quattro minuti grazie all'autogol scientifico di Marco Motta e, di conseguenza si dedicano all'attesa e all'ipotetico contropiede. Sta di fatto che i bianconeri si dannano, tirano, conquistano angoli ma senza cavare il classico ragno dal buco. Bravo e fortunato Pepe a pescare il jolly nel finale ma la chiosa giusta è quella di Mihajlovic che dice: "la differenza tra Milan e Juve è che il Milan ha Ibrahimovic e la Juve no".
 Frana il Napoli sotto i colpi del figlio ingrato Totò Di Natale, che segna tre gol e illumina la piovosa Udine con colpi spettacolari (in particolare il secondo gol), proprio come un anno fa. Mazzarri paga il fatto che nella sua squadra segnano solo in tre e ieri Lavezzi e Cavani sono stati annacquati e Hamsik ne ha combinate di tutti i colori.
 Alla fine ci guadagna l'Inter che fa 5 gol in un colpo solo e senza attaccanti in campo per di più, mostra uno Stankovic scintillante e un bell'acquisto di nome Thiago Motta ma anche un sacco di problemi irrisolti come una difesa colabrodo e un Materazzi pietoso salvati soltanto dalla sfortuna dei parmigiani. I problemi di Benitez non sono finiti e 5-2 è risultato ingiusto da entrambe le parti, però si respira in Via Turati ed è già buono. Ci guadagna anche il Palermo che strapazza la Roma e mostra un gioco a tratti strepitoso, Rossi lancia la sfida per il quarto posto.
 Per finire frana anche l'organizzazione degli stadi di Serie A, ieri a Bologna non si è giocato come in altri campi minori e a Brescia si è pattinato e non è accettabile. Non è accettabile soprattutto se diversi giocatori del passato dichiarano di non ricordare partite sospese per neve venti o trent'anni fa quando gli inverni erano ben più rigidi di oggi. E la settimana prossima si gioca in quattro giorni con partite venerdì, sabato, domenica e lunedì sera, auguri.

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