Stasera si brinda.
Carlotta, stappa una bottiglia. Lascia perdere lo spumante. Prendi il Veuve Cliquot, ché è una di quelle giornate che non tornano più nella vita.
No, non mi ha contattato nessun editore. Mi è arrivata una mail. Una ragazza mai vista prima. Si è letta tutto il mio racconto. E si scusa. Non vuole offendermi, però ci si è rivista. Capito? Si è riconosciuta nei miei personaggi inventati e costruiti parola per parola.
E pensa che io mi offenda. Ma se è una vita che aspetto qualcuno che mi dice quella cosa che hai scritto, io l’ho provata.
Ci vivo, con l’ansia che quello che scrivo potrebbe non essere verosimile, e che mi dicano ma che cazzo hai scritto?
E invece no, ci ho preso. Magari ci ho preso solo con lei, perché domani arriva qualcuno a dirmi che ho scritto una cazzata e non ci crede nessuno.
Non oggi. Oggi ho vinto la lotteria. E adesso brindo con gli amici, perché son giornate che vanno cerchiate sul calendario, queste.
Allora, ‘sto Veuve Cliquot, arriva?
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