Magazine Diario personale
Tutto è cominciato lunedì, quando ancora credevo di avere davanti a me una fantastica settimana di reinserimento mio nel mondo, forte del fatto che lei avrebbe ricominciato la normale routine mattutina risveglio-colazione-vestirsi-nido, poi pausa, recupero-nanna-risveglio-passeggiata. E invece...
Alle ore 11 mi chiama la maestra Lucia dicendomi di andarmela a ripigliare ché aveva vomitato e aveva pure la febbre. Non tanta eh, quasi 37, ma aveva vomitato. E poi è mooolto lagnosa. Aggiunge Lucia, e questo credo sia stato il motivo fondamentale della chiamata.
E allora smadonnando perchè avevo ancora da fare la spesa e non avevo preparato la pappa per lei sapendo che averbbe dovuto mangiare lì, sono andata e recuperare la pargola.
Che a quanto ho potuto constatare non mi pare stesse poi così male, salvo un fastidioso raffreddore che ancora si porta dietro, tosse e catarro naturalmente full optional, per la qual cosa l'ho tenuta a casa tutta la settimana, aspettando che passasse, perchè in fondo tornare al nido dopo tutto questo tempo non dev'esser stato facile per lei, e il fatto che non fosse al top delle proprie condizioni fisiche non deve averla aiutata.
Allora che avesse la febbre non mi pare (ahi ahi mestra Lucia!), che fosse lagnosa invece l'ho dovuto tetsare sulla mia pelle, nei giorni a venire.
Malumori passeggeri, chissà, denti che spuntano, sempre loro, si sa, catarri che non fanno dormire bene, strapazzi di viaggi e rientri, abitudini che cambiano, l'assenza del padre, mmmmh, magari anche un qualche virus gastrointestinale, (eh?) ci sta, o forse è che l'ho subito sbatacchiata di qua e di là in bicicletta, e malgrado il piumino e il paravento che finalmente sono riuscita a montare sul manubrio avrà preso freddo? Quante me ne racconto.
Il fatto è che ferma in casa proprio non ci so stare.
Lei comunque si vede che non sta bene, va bene, d'accordo, ma ce l'ha messa tutta per condurmi sull'orlo della crisi di nervi.
Comunque ci siamo impegnate per riempire questo tempo in casa come meglio abbiamo potuto, io rispolverando la (ormai) vecchia fotocamera compatta che avevo lasciato a mia madre, e che in assenza dell'altra, mi son ripresa, lei...
... recuperando i suoi spazi, i suoi giochi, sorprendendomi nel completare gli incastri tutta da sola a tempo record, e aggiungendo un livello di difficoltà mescolando insieme i pezzi appartenente ai tre diversi tabelloni.
Abbiamo schierato in bell'ordine i cari vecchi libretti, man mano che li esaurivamo (avanti il prossimo!), provato tutti i cappelli di mamma, e chiamato "Mimiii! dove sei? Vieni fuori!" Quando la sua faccia vi scompariva dentro, occultata dalla circonferenza cranica materna.
Abbiamo innalzato torri e buttato giù torri, urlato quando crollavano prima di essere terminate, protestato quando non si arrivava a posizionare l'ultimo pezzo in cima per l'eccessiva altezza dell'edificio (non certo per l'insufficiente altezza dell'edificante!).
Abbiamo tirato fuori i nostri vecchi disegni di coppia e ne abbiamo fatti altri, per quanto lei preferisca ancora all'attività di colorare, quella di rompere la punta alle matite per poi poterle riappuntare col temperino...
Abbiamo ascoltatoa ruota tutti i nostri cd, e cantato seguendo l'ordine dei librini raffigurati nell'indice.
Abbiamo seminato caos un po' ovunque e un po' in continuazione, ma poi magicamente quandop lei al mattino si svegliava era di nuovo tutto tornato al suo posto, pronto per essere di nuovo rovesciato in terra...
Abbiamo riesumato le figurine del WWF raccolte con i punti COOP (grande iniziativa, davvero) e ne abbiamo fatto adeguato scempio...
Abbiamo anche pulito casa... toh! Cosa non si fa per ingannare il tempo!
Mamma passava l'aspirapolvere...
...e Mimi passava l'orsetto!
(anche sul materasso, va'!)
Abbiamo messo a letto il pupo...
... che a proposito abbiamo scoperto chiamarsi Angelica ("Mimi come si chiama il bambolotto?" Lei ci pensa un po' e poi: "... Angelica?")
Ma soprattutto: abbiamo fatto il bagno agli animali!
Forza, ragazzi, tutti in riga, che ora arriva il generale e ci passa in rivista...
Pec'va, non sgocciola'e! Eh? Hacapito? No sgociola'e! No' tti fa! No'tti pò!
La pecora deve capire che non si può sgocciolare.
Miao-miaaoooo! Oh, scusate... entra, Zorro!
E voi due: baciatevi, va'!
La mamma ha pensato bene di darsi alle pulizie di primavera.
Via tutto: stavolta butto davvero via tutto ciò che è inutile!
Per esempio...
Questo??? (Ma cos'è?)
Un consiglio per voi: se doveste mai fare un regalo a un amico/a che sapete avere in casa seri problemi di spazio, evitate: soprammobili, di qualsiasi foggia e dimensioni, portabijoux, portacandele, portaorecchini, portapenne, ma soprattutto, evitate come la peste le candele! Si riempiono di polvere come la carta moschicida, e a proposito di insetti alcune sono in grado di inglobare sciami interi di moscerini e zanzare al loro interno.
Via questa a forma di bouquet di girasoli, questa a forma di boccale di birra, questa a forma di mela...
"Tattagu'i?"
"..."
"Taa-ttagùù-i aa tteeee!"
Mmmm, e vabbè, questa la teniamo.
E la pupa ha festeggiato i suoi... diciannov... vent... boh!
Babaaaaaaaaaa!
E mentre la mamma spolvera gli scaffali oramai (quasi) sgombri, lei dà una mano con la scopa: giù tutti i libretti!
Complice la lettura di qualche mommy-blogger mooolto intraprendente, mi lancio poi in un'impresa di cui, un poco, mi pentirò. Anche a Don Quichotte avevano fatto male le troppe letture di romanzi cavallereschi...
Ma io, dimentica di quell'esempio, mi lancio contro i miei mulini a vento: vincerò le mie resistenze, le mie paure che possa essere un disastro totale, e farò dipingere la pupa con i colori a dita! (Se sulla confezione c'è scritto +2 anni, un motivo ci sarà...)
All'inizio va bene: lei è molto entusiasta e impaziente di iniziare.
Poi si butta sul verde.
E a momenti non diventiamo verdi tutti, io la macchina fotografica, il mondo...
E' molto concentrata soprattutto a inzuppare le mani nei barattoli: il risultato pittorico non sembra interessarla toppo. Il pennello viene messo decisamente da parte (non senza qualche urlaccio per chiarire meglio la sua posizione in proposito: "Nooooooooo! No vole!!!!")
Prima scivolerà sulla sua opera d'arte finendo lunga stesa in terra, e poi...
...la tragedia!
La pupa in effetti non ha resistito all'istinto di cacciarsi le mani in bocca per ripulirle da quella poltiglia di colore che evidentemente le dava fastidio e di cui non sapeva come altrimenti liberarsi.
A quanto pare le tempere non sono buone, ma spero che non siano poi troppo tossiche (e ora sono alla ricerca dei famigerati coloranti alimentari, chi mi aiuta?).
Così è finita in tragedia la nostra seconda sessione di pittura (della prima non vi ho mai parlato... lasciamo stare).
La sera dormiamo tutt'e due nel lettone, in assenza del babbo, cosa che mi facilita enormemente per i continui risvegli catarrosi, a volte vomitosi.
E in fondo mi piace anche, dormire con lei vicina, che come l'anima mia della canzone, mi tira di quei calcioni dentro al letto che mi rimembro ancor quel tempo di sua vita uterina, quando me li puntava con forza alla base delle mie povere costole doloranti...
Ma mi piace, averla lì, che mugola e rantola, sbirciarne il profilo dormiente illuminato dalla luce soffusa della lampada mentre leggo qualche pagina di un libro, prima di dormire, sentire il suo respiro, il suo fiato, averla vicina finalmente innocua e silenziosa... beh, insomma: silenziosa è un bel dire! Quella parla pure nel sonno. L'altra sera ha aperto gli occhi di scatto, si è tolta il ciuccio con un perfetto "skiock!" e ha detto: "Lucettola! Lucettolina! Ah ah! Bella bella! Bellittima!" "Sì sì, Mimi, bellissima la lucertolina, ora dormi, eh!"
Insomma, ora me ne vado a dormire con la mia pupa...
E io secondo voi dove dovrei mettermi?
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