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Giovani Talenti nella “rete” di Facebook

Da Fugadeitalenti

La Silicon Valley non e’ nata per caso. E’ il frutto di un impegno ragionato del Governo americano, per creare un polo tecnologico basato sull’innovazione. In Italia abbiamo l’istruzione, il talento, lo spirito imprenditoriale, ma ci mancano due cose: una forte volonta’ del Governo e la cultura del rischio e del fallimento, che sono alla base del mondo delle start-up“.

Parola di Alberto Tretti, 28enne co-fondatore di Glancee, la start-up che ha fatto “girare la testa” nientemeno che a Facebook. Attualmente Alberto è Partner Engineer presso l’azienda di Mark Zuckerberg, a Menlo Park.

Ma partiamo dall’inizio: il percorso di Alberto inizia al Politecnico di Milano, per studiare Ingegneria Informatica. Già all’epoca conosce Andrea Vaccari, che diventerà successivamente suo socio nell’impresa. I due volano a Chicago per un programma di doppia laurea, all’interno della specialistica. Dopo un periodo le loro strade si separano, anche se solo temporaneamente: Alberto resta per un dottorato, mentre Andrea si sposta al prestigioso MIT.

In quel periodo entrambi hanno l’opportunità di fare esperienze di lavoro nel mondo “corporate” Usa: accade così che, in coincidenza con il ritorno di Andrea a Chicago, i due decidano -insieme ad altri soci- di fondare la loro start-up, Glancee. Glancee è un’applicazione mobile, che consente all’utilizzatore di trovare persone con gli stessi interessi, in una zona geograficamente vicina. Un “must”, soprattutto per chi si muove spesso per lavoro.

Gli anni successivi rappresentaranno il momento forse più difficile della vita del gruppo di amici e soci, sempre in bilico tra un lavoro di sviluppo sfibrante e il rischio di restare senza fondi. Il prodotto era -come dimostrerà il successo nei mesi seguenti- eccellente, ma la fiducia di investitori e venture capitalists tarda ad arrivare. Fino a quando, in uno degli ultimi tentativi, giunge il meritato riconoscimento: alla conferenza South by Southwest Glancee viene nominata una delle “hottest start-ups”. La visibilità è enorme: a ruota arriva l’interesse delle maggiori multinazionali 2.0, con una serie di trattative per l’acquisizione, che si corona con l’ingresso in Facebook, azienda per la quale il gruppo ora lavora.

Dopo sei anni negli Stati Uniti non ci si chiede piu’ quando tornare, ma piuttosto quale sara’ la prossima destinazione“, riflette ora Alberto.

Ospite della puntata è Vito Lomele, fondatore del portale di annunci di lavoro Jobrapido, uno dei pochi casi di start-up italiana di grande successo. Jobrapido è stata recentemente acquisita da un gruppo inglese. Con Vito analizziamo il “terreno di gioco” per i nuovi imprenditori digitali in Italia: qualche speranza c’è? Siamo un Paese in grado di valorizzare e attrarre talenti?

Nella rubrica “Expats” concludiamo -dopo oltre due anni e mezzo- il giro intorno al mondo con le sezioni di Italiansonline.net, il più grande network -virtuale e non- di italiani all’estero. L’ultima tappa è a Brema: Alessandro Gugino ci racconta il mondo degli italiani al lavoro nel profondo nord tedesco.

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La discussione di settembre: “Creare canali privilegiati di rientro tra aziende italiane e giovani talenti all’estero può costituire un primo passo, per rendere il nostro Paese attrattivo e modernizzarlo, in una win win situation?

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Alla prossima puntata: sabato 6 ottobre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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