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Giovanni Boine, "Il peccato"

Creato il 09 novembre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Michela Zanarella

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Kogoi Edizioni ha pubblicato Il peccato nella collana “La stanza della lettura” diretta da Roberto Mosena.

È certo che Giovanni Boine, l’autore, nato a Finale Marina il 12 settembre 1887 e deceduto, per tisi, a Porto Maurizio il 16 maggio 1917, ha vissuto l’esperienza del trasformismo dei primi del Novecento nella maniera più cruenta per un intellettuale. Cattolico convinto, sensibile e integerrimo, ebbe intense polemiche sia con la politica giolittiana dell’epoca, sia con il libertino Gabriele D’Annunzio, percepito come rappresentante dei vizi più biechi dell’artista.

E con il suo romanzo breve Il Peccato, scritto a soli 26 anni nel 1913, Giovanni Boine risponde a Il piacere, il romanzo che D’Annunzio ha composto nel 1888, portando una ventata di innovazione letteraria tra quelle vecchie strutture intellettuali e morali ottocentesche.

Il Peccato è un dialogo tra anime: Giovanni Boine accompagna il lettore nella scoperta della vita interiore del personaggio, senza alcun intervento comne narratore; il lettore è partecipe del pensiero del protagonista! Va di pari passo con i ritratti di giovani artisti e gli esperimenti di narrativa psicologica del primo Novecento. Un testo che, grazie ad una serie di studiate soluzioni narratologiche, si avvicina e spesso anticipa la narrativa di Schnitzler, Svevo, Mann, Joyce, e dove la narrazione è specchio delle riflessioni del protagonista.

 

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Giovanni Boine (da aforismario.it)

Il Peccato, ambientato nelle atmosfere della costa ligure, dove il paesaggio sembra essere tutt’altro che un passivo e innocuo sfondo dell’azione, esce a puntate tra il 1913 e il 1914 sulla rivista “La Riviera ligure”. È un breve romanzo dove un giovane, perdigiorno e provinciale, intraprende una relazione proibita con una novizia, Maria, che abbandonerà il convento per vivere con lui.

Si scoprono così, leggendo Il Peccato, i cardini moderni introdotti da Boine, che partono dal sistema linguistico, cavalcano gli accorgimenti narratologici della melodia del ritmo e del tempo interiore della scrittura, corpo dell’autore, che investe di sé tutto il romanzo concepito come l’emanazione di stati d’animo.

Un importante contributo che Giovanni Boine ha apportato per la grande stagione del romanzo del Novecento, andando contro il romanzo verista di Giovanni Verga e contro il romanzo decadente di Fogazzaro.

 

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